La talentuosa falsaria che giocava con i geni

La talentuosa falsaria che giocava con i geni
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New York inizio anni Novanta: Lee Israel è una biografa di talento col blocco dello scrittore. Ma non solo. Nè giovane nè bella, scontrosa e incline al bicchiere, non riesce a trovare il proprio posto in un mondo che sembra cambiare troppo velocemente. Niente impiego, pochissimi soldi, nessun amico a parte l'adorata gatta, affitto da pagare e appartamento sporco infestato dalle mosche. Una vita anonima in una città permeata dalle atmosfere di Woody Allen che incombe indifferente sulle tante vite da marciapiede che l'attraversano. Ma due lettere di Fanny Brice scoperte per caso in un libro della biblioteca e rivendute per 75 dollari cambiano il destino di Lee, che comincerà a mettere a frutto il suo lavoro di scrittrice e di biografa per creare falsi d'autore, missive firmate da grandi autori scomparsi - Dorothy Parker, Louise Brooks, Noel Coward, Margareth Mitchell - da rivendere poi ai collezionisti. In suo aiuto arriva un altro perdente, il compagno di sbronze omosessuale Jack (il magnifico Richard E. Grant), dandy segnato dalla vita e dalla città. Finché non interverrà l'Fbi.

Adattando per il grande schermo il romanzo autobiografico della stessa Israel, Marielle Heller si affida al grande talento drammatico della strepitosa Melissa McCarthy, attrice comica confinata in commedie blockbuster (Ghostbusters, Le amiche della sposa, Spy) per dare corpo, anima e dolenti sfumature tragiche a una donna in caduta libera che rifiuta ogni compromesso. Un'artista che scappa dall'intimità temendo di venir respinta, ma che nello stesso tempo cerca disperatamente un riconoscimento da un ambiente che non l'accetta, decisa a fingersi qualcun altro pur rimanendo fedele a se stessa. E tra atmosfere rarefatte, luci soffuse, ambienti chiusi come il cuore di Lee e battute al vetriolo sul mondo che respinge chi non ha successo, affiora l'amara riflessione sulla fragilità dell'arte della scrittura, arte potentissima e necessaria, ma nello stesso tempo incostante e instabile, mutevole come il soffio del vento e facilmente ostaggio dell'opinione altrui.

Chiara Pavan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino