La svolta con il completamento della galleria che attraversa Vallugana

La svolta con il completamento della galleria che attraversa Vallugana
IL RETROSCENATREVISO A metà aprile c'è stata l'accelerazione decisiva che ha consentito di poter programmare l'inaugurazione del tratto Bassano per il 28 maggio. Dopo dieci anni...

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IL RETROSCENA
TREVISO A metà aprile c'è stata l'accelerazione decisiva che ha consentito di poter programmare l'inaugurazione del tratto Bassano per il 28 maggio. Dopo dieci anni di lavori, il 16 aprile scorso, è stato finalmente completato lo scavo della galleria nord di Malo da Vallugana (Bassano) in direzione della Marca. E quello è stato un buon momento per fare il punto sullo stato d'avanzamento dell'opera. Già alla fine dell'anno scorso, dopo il completo dissequestro disposto a ottobre dalla Procura di Vicenza, era stato sfondato il tunnel sud. Si attendeva solo di arrivare alla galleria nord. «L'evento è importante perché, oltre a denotare l'andamento positivo dei lavori, nonostante la situazione della pandemia che comporta inevitabili rallentamenti soprattutto nelle forniture, segna la fine dei disagi per i cittadini di Malo e Vallugana per rumori e vibrazioni causati dagli scavi con esplosivo e martelloni», ha rimarcato la Regione in qui giorni in un bollettino. «Inoltre è stato aggiunto anche il materiale di smarino (termine tecnico con cui vengono definiti i detriti provenienti dai lavori di scavo proprio delle gallerie, ndr.) avrà un'ulteriore via di uscita da venerdì, riducendo i disagi provocati dai camion e dalle polveri sulla strada di Vallugana». Un linguaggio tecnico, che però può essere tradotto così in termini molto pratici: la viabilità, adesso, avrà molti più sbocchi ed eviterà di collassare sotto l'avanzata dei mezzi pesanti.

LA CRITICITÀ
Resta però una criticità da affrontare prima di poter definire ultimato il lavoro. Della galleria rimane infatti da ultimare lo scavo dalla parte di Castelgomberto, il versante più difficile in quanto il terreno è sciolto: non si tratta di roccia, bensì di terra. Il progetto prevede un'aggressione su da due fronti, da Vicenza e da Treviso, procedendo con circa 60-80 centimetri al giorno, contro i 4-5 metri del lavoro già eseguito in roccia. Può sembrare strano, ma scavare nella terra è quasi più difficoltoso che affrontare la pietra. La terra infatti deve essere messa in sicurezza, per cui il lavoro procede per forza di cose più lentamente. Le stime quindi dicono che ci vorrà almeno un anno per ultimare tutto. Non a caso questa porzione costituisce il percorso più critico per la conclusione di tutta la Pedemontana. Mancano infatti da scavare circa 790 metri lineari nella canna nord e circa 1.190 in quella sud.
I DUBBI

Adesso che la Pedemontana sta prendendo forma, restano i dubbi di molti amministratori di quei comuni che si trovano a ridosso degli svincoli. Temono per i flussi di traffico in entrata e in uscita. Intanto si sta sviluppando un altro fenomeno, il proliferare di zone commerciali in quei punti dove il passaggio di auto sarà maggiore. Dubbi a cui il governatore, all'epoca, aveva replicato così: «Adesso ognuno di questi comuni sembra avere un problema, ma ricordo che all'epoca gli svincoli erano stati voluti dai sindaci».
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Il Gazzettino