LA STRATEGIA PADOVA Presidente di Padovafiere e della Camera di Commercio. Se

LA STRATEGIA PADOVA Presidente di Padovafiere e della Camera di Commercio. Se
LA STRATEGIAPADOVA Presidente di Padovafiere e della Camera di Commercio. Se il palacongressi fosse un film Antonio Santocono potrebbe esserne il produttore e regista. Perché la...

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LA STRATEGIA
PADOVA Presidente di Padovafiere e della Camera di Commercio. Se il palacongressi fosse un film Antonio Santocono potrebbe esserne il produttore e regista. Perché la Camera è il principale finanziatore dell'opera, con circa 12,5 milioni di euro. E perché la fiera sta guidando l'avvio della macchina congressuale con il proprio personale. Senza paura di insuccessi. A chi avesse dei dubbi viene sottoposto il seguente specchietto. Mese di novembre al padiglione 11: congresso nazionale dei diabetologi, poi dei medici di laboratorio e infine degli angiologi: totale 2500 persone.

I BANDI
Ma questa è una macchina complessa: «Bisogna partire dal masterplan della fiera ovvero dallo studio della strategia e della potenzialità futura che sarà pronto ai primi di gennaio. Dopodiché emaneremo un bando per la gestione del quartiere fieristico. E poco prima che il centro congressi sia ultimato produrremo una manifestazione d'interesse per la gestione di quest'ultimo» dice Santocono. «É l'opera più importante che stiamo realizzando in città e già adesso abbiamo contatti con altre fiere del nostro territorio che si sono dichiarate disponibili a utilizzare il nostro centro per attività che le riguardano. Ipotizziamo un network con il sistema fieristico regionale». Mai successo.
L'INCONTRO
«In un unico luogo avremo un nuovo modello di fiera formata da congressi, innovazione e luoghi di incontro per il trasferimento di conoscenze e informazioni. Vorremmo che questa diventasse una sorta di quarta piazza padovana dove la gente si fermi anche dopo le ore di lavoro o di studio per parlarsi di innovazione e tecnologia. Poi, in America succede che in questi luoghi di incontro ognuno si metta una coccarda. C'è quella del colore di chi cerca lavoro e quella di chi lo offre... Ma anche che diventasse un luogo per passare una serata fra i cittadini stessi».
INGEGNERIA
«Una città con 60mila studenti non può non avere una struttura di questo tipo. Con l'Università ad esempio abbiamo firmato già il protocollo d'intesa per la scuola di Ingegneria e la prossima settimana faremo il rogito dell'area. La acquisirà in diritto d'uso per 50 anni». E spenderà 15 milioni per farla.
Il palazzo? «Abbiamo chiesto anche delle modifiche di tipo tecnologico, intorno ai 500mila euro perché il progetto è del 2006. Più qualcosa sugli allestimenti con poltrone un po' più moderne. A gennaio 2021 già abbiamo ipotizzato alcuni convegni. Non saranno da duemila persone ma da 400-500, tranne due. Poi nel 2022 avremo tre convegni di livello internazionale».
L'ATENEO

L'interazione con il Bo. «Noi ci contiamo proprio perché senza l'Università non saremmo in grado di riempirlo tutti i giorni dell'anno. Già adesso ci sta indirizzando molti dei responsabili di dipartimento che hanno chiesto informazioni e si sono messi a contatto con il nostro convention bureau. Il nostro obiettivo però sarà lavorare perché resti aperto tutti i giorni. Vorremmo che diventasse un viale d'ingresso verso la città». La vista degli altri padiglioni non è edificante. «Sistemeremo il padiglione 5, è già previsto, ne abbiamo parlato al consiglio della fiera». Infine l'arco di Strazzabosco che faceva da ingresso all'ex palazzo delle Nazioni e ora è impacchettato in un capannone: «C'è già un'intesa per come sistemarlo. Non possiamo spostarlo dovremo fare un progetto architettonico dedicato collegato al centro congressi».
M.G.
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Il Gazzettino