LA SENTENZA PORDENONE Luglio 2016, all'incrocio tra via Maniago e via della Chiesa,

LA SENTENZA PORDENONE Luglio 2016, all'incrocio tra via Maniago e via della Chiesa,
LA SENTENZAPORDENONE Luglio 2016, all'incrocio tra via Maniago e via della Chiesa, a Sedrano, perse la vita l'imprenditore comasco Paolo Portoghese. Aveva 71 anni e fu estratto...

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LA SENTENZA
PORDENONE Luglio 2016, all'incrocio tra via Maniago e via della Chiesa, a Sedrano, perse la vita l'imprenditore comasco Paolo Portoghese. Aveva 71 anni e fu estratto ormai senza vita dal groviglio di lamiere della sua Kia Ceed. Di omicidio colposo era stata chiamata a rispondere Valentina Rizzi, 28enne di Azzano Decimo coinvolta nell'incidente e che ieri il gup Monica Biasutti ha assolto perchè il fatto non sussiste. Quel giorno viaggiava a bordo di un'Alfa Romeo. Arrivava da Maniago ed era diretta verso Pordenone, quando dalla laterale sbucò l'auto dell'imprenditore. La giovane tentò di frenare, ma non riuscì a evitare l'impatto. Centrò la Kia, che dopo essersi ribaltata varie volte finì nel giardino di un'abitazione dove madre e figlia stavano falciando l'erba. Secondo l'accusa, che ieri ha chiesto la condanna, la giovane azzanese viaggiava a una velocità eccessiva. La difesa - avvocato Giancarlo Zannier - ha invece dimostrato che per evitare l'impatto avrebbe dovuto mantenere una velocità di 60 chilometri orari in un tratto dove il limite consentito è invece di 90. «Non c'era alcun nesso causale tra la velocità tenuta dall'automobilista e l'incidente», ha ricordato il legale sottolineando al giudice che a causare lo schianto era stata la mancata precedenza da parte della vittima.

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Il Gazzettino