LA SENTENZA MILANO «La verità rende liberi. Sono contento che alla

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LA SENTENZAMILANO «La verità rende liberi. Sono contento che alla fine tutto sia andato per il meglio. Non è stato un periodo semplice, però va bene anche così», afferma il...

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LA SENTENZA
MILANO «La verità rende liberi. Sono contento che alla fine tutto sia andato per il meglio. Non è stato un periodo semplice, però va bene anche così», afferma il viceministro leghista dell'Economia Massimo Garavaglia. Assolto dai giudici di Milano «per non aver commesso il fatto». Nel ruolo di (ora ex) assessore lombardo, era accusato di turbativa d'asta per una gara da 11 milioni di euro del 2014 con cui è stato assegnato il servizio di trasporto di persone dializzate.

LA TELEFONATA
Tra gli imputati figura anche l'ex vicepresidente della Regione Mario Mantovani, accusato di concussione, corruzione, turbativa d'asta e condannato a cinque anni e mezzo, oltre alla confisca di 333 mila euro e all'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Secondo l'accusa Garavaglia avrebbe dato insieme a Mantovani «specifiche disposizioni» per «vanificare gli esiti del bando» di una gara per il servizio trasporto dializzati. In particolare, secondo la procura, l'input del «comportamento illecito di Giorgio Scivoletto» (condannato a due anni e due mesi), l'ex direttore generale della Asl Milano 1 che si attivò per «boicottare» la gara a cui non aveva potuto partecipare la Croce azzurra, «risale alla telefonata tra i due assessori» del marzo 2014. Per il pm avrebbero così procurato un «ingiusto vantaggio patrimoniale» alla Croce azzurra. Una tesi sempre respinta da Garavaglia, che ora ha convinto anche i giudici. «La telefonata di segnalazione di un problema non è sufficiente a concorrere in un reato», rileva l'avvocato Jacopo Pensa, difensore di Garavaglia. E «felice» si dichiara il vicepremier Matteo Salvini: «Garavaglia è una persona fondamentale per la prossima manovra economica». Ma la Lega fa notare che, «tra tanti attestati di solidarietà, spiace che gli unici quasi silenti siano proprio molti alleati al governo. Non vorremmo che avessero sperato in una condanna. Sui diritti civili, sulla presunzione d'innocenza e sul concetto di una giustizia giusta in tempi rapidi serve con urgenza una riforma».

C.Gu.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino