LA SCOMPARSA TREVISO Il 12 marzo aveva compiuto cento anni, ieri il secolo non

LA SCOMPARSA TREVISO Il 12 marzo aveva compiuto cento anni, ieri il secolo non
LA SCOMPARSATREVISO Il 12 marzo aveva compiuto cento anni, ieri il secolo non breve di Clarimbaldo Tognana per tutti Aldo è giunto a compimento dopo aver attraversato la storia...

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LA SCOMPARSA
TREVISO Il 12 marzo aveva compiuto cento anni, ieri il secolo non breve di Clarimbaldo Tognana per tutti Aldo è giunto a compimento dopo aver attraversato la storia recente ed essere stato protagonista diretto di quella trevigiana. A partire dal miracolo economico del Nordest di cui lui, erede di una famiglia che dalla seconda metà del Settecento operava nel campo delle fornaci, è stato uno dei pionieri.

DALLA RESISTENZA ALL'AZIENDA
Nel 1946 il giovane Aldo fonda, con il fratello Alessandro, la Ceramiche Tognana divenuta in seguito Tognana Porcellane S.p.a. Al culmine del successo la fabbrica attigua alla villa di Sant'Antonino occupa 1.500 addetti e sforna cinque milioni di pezzi al mese. Negli anni 70 oltre metà dei piatti e delle stoviglie sulle tavole italiane portano impresso il logo dell'azienda. Nel tempo il gruppo estende la produzione ai vetri soffiati, alle piastrelle, ai prefabbricati, oltre che alla viticoltura. Ancor oggi Tognana è uno dei marchi più affermati del settore benché da un ventennio l'impresa sia stata ceduta al gruppo milanese Morosi. Cavaliere del lavoro, Aldo Tognana ha guidato l'associazione industriali di Treviso dal 1976 al 1981, carica poi coperta dal nipote Nicola dal 1993 al 2000. Inoltre ha fondato l'Ucid (Unione cristiana imprenditori e dirigenti): «La sua figura, che ricordiamo con affetto e fino a poco tempo fa presente nelle assemblee della nostra associazione sottolinea Maria Cristina Piovesana, attuale presidente di Assindustria VenetoCentro , rimane di riferimento per una dimensione imprenditoriale compiuta, da vera classe dirigente responsabile e partecipe del perseguimento del bene comune. Rimane e sarà un esempio per noi e per chi verrà dopo di noi, nelle aziende, nella società, nelle istituzioni e nell'associazione, alla quale è sempre stato molto legato. Un modello sempre più attuale, e sempre più necessario». Laureato a Padova in ingegneria a 22 anni, si dimostra antifascista fin dagli albori del regime: «Il federale che mi aveva espulso dal partito racconterà dopo la guerra ha aperto un negozio di casalinghi a Belluno e veniva a rifornirsi da me, l'ho aiutato a tirarsi su». Sottotenente di complemento, dopo l'8 settembre combatte nella Resistenza tra i partigiani bianchi che fanno capo a Enrico Mattei, futuro numero uno dell'Eni. Alla testa della Brigata Treviso, è tra i primi a entrare nella città liberata e viene designato dal Cln come uno dei comandanti della piazza. Siede nel primo consiglio comunale del Dopoguerra, rimanendo sempre fedele ai valori della lotta di liberazione.
POLITICA, SPORT, FAMIGLIA

La seconda esperienza nella politica locale la vive quasi cinquant'anni dopo: alle comunali del 1994 è il candidato sindaco del centrosinistra, superato al ballottaggio da Giancarlo Gentilini, allora al suo primo mandato. «Con Aldo Tognana il Veneto ha perso un pioniere dell'imprenditoria eroica e Treviso una figura che ha caratterizzato decenni della sua storia, non solo economica lo ricorda il presidente della Regione Luca Zaia . Tognana è stato e rimarrà un simbolo della trevigianità più schietta, in primis per la sua umanità tutta particolare: quella di un grande imprenditore rimasto uomo semplice e indissolubilmente legato alla sua terra d'origine». E ancora lo sport, altra grande passione: pugilato, automobilismo, soprattutto ciclismo. Tra i tanti incarichi avuti con varie società nel Panathlon, i Veterani dello sport, è stato tra gli artefici dei Mondiali del 1985 sul Montello e a Bassano. Accanto a lui in questo lungo cammino, la moglie Linda Balestreri di un anno più giovane. Si erano conosciuti a Jesolo nel 1940: il 7 aprile 1944, Aldo attraversa in bici la città, tra le macerie e i cadaveri del bombardamento, per andare a cercarla. Si sono sposati nel 1946 mettendo al mondo cinque figli: Alessandra, Maria Luisa, i gemelli Elisabetta e Antonio, Cristina. Il giorno del compleanno, l'ingegner Aldo aveva dato a tutti appuntamento per il centenario della consorte. Non ha fatto in tempo a esservi presente.
Mattia Zanardo
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Il Gazzettino