ROMA - Nuovo botta e risposta tra il premier ed i sindacati. E nuovi scontri tra centri sociali e polizia, con qualche carica contro i manifestanti in attsa di Renzi, in visita a...
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Il viaggio del premier a Parma, ieri, prima di andare a Bologna a concludere la campagna elettorale di Stefano Bonaccini per le regionali di domenica, ha toccato tre aziende d'eccellenza: la Pizzarotti costruzioni, la Dallara e la Barilla. Tutti luoghi, ha detto Renzi, dove lavoratori e imprese non si dividono, ma si rimboccano le maniche insieme.
Ma la sua attenzione principale si è rivolta, soprattutto, ai suoi ex colleghi sindaci. E con uno in particolare, un po' inaspettatamente, ovvero quel Federico Pizzarotti, sindaco a cinque stelle di Parma, già finito nel mirino di Grillo per «intelligenza col Pd». I due hanno avuto un lungo colloquio, poi sono andati insieme alla Barilla, nel breve viaggio in auto che separa l'azienda dal centro di Parma. Prima dell'arrivo di Renzi, manifestanti dei centri sociali in attesa del premier si sono fronteggiati con la polizia, che ha dovuto effettuare qualche carica per rompere il fronte che tentava di forzare il cordone dei poliziotti.
Pizzarotti ha chiesto aiuto al governo a nome dei comuni che recentemente hanno anche dovuto fare i conti con l'alluvione: non gli ha risparmiato critiche sui tagli della legge di stabilità, ma gli si è rivolto con un tono ed una volontà di dialogo a cui Renzi non è certo abituato nei suoi rapporti con il M5s.
«Lo Stato - ha detto Renzi ai sindaci - deve dimagrire e agli enti locali proponiamo uno scambio: anche i Comuni devono far parte di questo percorso, ma dall'altra parte cancelliamo gli obblighi stupidi. Inoltre allarghiamo lo spazio di patto di stabilità dell'80%, di fatto il prossimo anno il patto non c'è: avete progetti pronti, cantieriamoli».
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Il Gazzettino