Per risollevare le sorti dell'Iras serve una persona che riesca a coniugare in sè sia le doti del tecnico che del politico. Questa la ricetta secondo il senatore Bartolomeo...
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In che senso? «Che i tagli, magari sul personale, non sono l'unico modo di risollevare le sorti della casa di riposo. Si può fare una valutazione corretta, in un'ottica manageriale. E questo, ripeto, non vuol dire necessariamente fare tagli con l'accetta, ma anzi, pensare a investimenti ad hoc per rendere l'Iras più competitiva, in un rilancio che aumenti gli ospiti, che da quel che mi pare di capire, non mancano». Ha una ricetta più precisa per superare l'impasse attuale? «Non parlo di certe cose con superficialità. Non lancio giudizi e soluzioni. Sul modo non dico nulla. Dico solo che secondo me si può venirne fuori. Di "clienti" in attesa ce ne sono parecchi e questi non trovano posto in altre strutture. Punterei su questo». Si vocifera che Forza Italia abbia proposto il nome di Alberto Zuolo per le surroghe del Cda dell'Iras. «Premiare citando qualcuno piuttosto che un altro non è il caso. Zuolo è un dirigente di Polacque che ha tutte le caratteristiche per poterlo fare. Ma come lui ce ne sono anche altri».
Sembra però che, di tutte le persone che il sindaco Massimo Bergamin ha incontrato in questi giorni, vista la situazione, nessuno se la senta. Meglio il commissariamento a questo punto? «Ci vuole uno che abbia sia un approccio politico che uno tecnico. Le due cose devono coesistere nella stessa persona. E io credo si possa trovare».
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Il Gazzettino