TREVISO Il suo allontanamento da Treviso, dove svolse per l'ultima volta il ruolo di Prefetto in una città veneta, lo annunciò a sorpresa, da Bruxelles, l'allora Ministro...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA POLEMICA
Il casus belli furono i disordini di Quinto di Treviso. Cento profughi vennero piazzati, di notte, in una palazzina. I residenti abbandonarono i loro appartamenti per protesta. Vennero organizzati picchetti e al clima rovente si aggiunsero vandalismi e atti intimidatori, con televisori e brandine destinati ai migranti dati alle fiamme in mezzo alla piazza. A fomentare la protesta, condivisa dalla Lega Nord, anche esponenti di Forza Nuova.
La Prefettura targata Marrosu venne costretta a fare marcia indietro. E i migranti furono spostati alla Caserma Serena di Casier, fatta aprire in tutta fretta (dopo mesi di attesa) dal Viminale. Marrosu venne sollevata dall'incarico e sostituita con Laura Lega. Un duro colpo per la Prefetta fino ad allora in piena ascesa: da ricercatrice al Cnr, passò al Ministero dell'Interno nel 1979 svolgendo diversi incarichi in Friuli Venezia Giulia, tra Trieste e Udine, prima di sbarcare a Gorizia. (a.belt)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino