LA PRESENTAZIONE Il colpo di teatro lo annuncia il presidente di Confindustria

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LA PRESENTAZIONEIl colpo di teatro lo annuncia il presidente di Confindustria Veneto, Enrico Carraro. Il Campiello torna in piazza. E che Piazza. Sarà quella di San Marco. La...

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LA PRESENTAZIONE
Il colpo di teatro lo annuncia il presidente di Confindustria Veneto, Enrico Carraro. Il Campiello torna in piazza. E che Piazza. Sarà quella di San Marco. La serata finale del concorso letterario più famoso d'Italia non si svolgerà alla Fenice come negli anni scorsi, ma nel cuore della Serenissima, in mezzo alla gente. «Un segnale importante - ha detto il numero uno degli imprenditori veneti - all'indomani delle sofferenze causate dal Covid-19, ma anche dalla recente alluvione del 12 novembre». Appuntamento, quindi, per la prima volta in assoluto sui masegni marciani, per il 5 settembre prossimo nel bel mezzo del momento d'oro (si spera) per la città tra scampoli di Biennale d'arte, Regata storica e Mostra del cinema. E ieri, alla Scuola Grande della Misericordia, primo atto ufficiale del Campiello 2020 con la presentazione dei cinque romanzi e degli autori che si contenderanno la vittoria finale del premio giunto alla sua 58. edizione.

GLI SFIDANTI
A fare gli onori di casa il sindaco Luigi Brugnaro (in un video); e sul campo la presidente di Umana, Maria Raffaella Capriglio. «Il messaggio che vogliamo dare - ha aggiunto Carraro - è che gli imprenditori non intendono arrendersi di fronte alle difficoltà e che puntano a cercare soluzioni alternative». Ed eccoli, invece le vere star, i protagonisti della singolar tenzone letteraria. I prescelti quest'anno dalla Giuria dei letterati presieduta da Paolo Mieli sono: (in rigoroso ordine alfabetico): Patrizia Cavalli con Con Passi giapponesi (Einaudi); il chioggiotto Sandro Frizziero con Sommersione (Fazi); il cantautore Francesco Guccini con Tralummescuro-Ballata per un paese al tramonto (Giunti); Remo Rapino con Vita morte e miracoli di Bonfiglio Liborio (Minimum Fax) e Ade Zeno con L'incanto del pesce luna (Bollati Boringhieri).
TROPPA ACQUA
Il primo ad arrivare alle porte della Scuola Grande della Misericordia è stato Francesco Guccini che dopo aver raccontato il periodo della sua quarantena ai giornalisti e come il suo libro sia una riflessione sul mondo antico del suo Modenese, ha detto: «Sono molto contento di essere qui. Venezia mi lascia un po' perplesso perchè c'è troppa acqua... Io sono un montanaro. Un mondo senz'acqua non può esistere. A Venezia ce ne è un po' troppa. È scomoda, girare con i vaporetti per uno come me che ha ottant'anni. Preferisco la terraferma...». Poi alla spicciolata gli altri autori. Emozionato Sergio Frizziero, che gioca in casa. «Il mio non è un libro da leggere sotto l'ombrellone per i toni forti del mio racconto. Siamo su un'isola, una striscia di terra che molti hanno individuato come Pellestrina, ma in realtà è un luogo indefinito dell'anima. È una metafora della nostra fragilità». C'è poi la storia di Bonfiglio Liborio che attraversa tutto il Novecento attraverso le parole del suo creatore, l'abruzzese Remo Rapino. «È un libro che nel suo dialetto racconta una persona che potrebbe essere a metà strada tra Don Chisciotte e Forrest Gump. Uno sconfitto vittorioso che attraversa il Novecento. Mi piacerebbe che ne venisse fatto un film e l'attore Fabrizio Gifuni ci sta lavorando per un allestimento teatrale».
GROTTESCO E POESIA

Ade Zeno, torinese, non ama il termine horror per raccontare il suo libro. «È un parola che mi è difficile anche pronunciare - confessa - preferisco parlare di grottesco se proprio vogliamo. È un romanzo inquietante, questo sì». Infine Patrizia Cavalli con il libro forse più difficile e meno intuitivo. «È stato definito un romanzo scardinante. Può darsi, ne sono felice, ma non era nelle mie intenzioni». Ora prenderà il via la gara. Dalla prossima settimana, ogni giovedì, sui canali virtuali della Fondazione Campiello e di Facebook, inizieranno in forma virtuale gli incontri tra gli autori e il pubblico in attesa del rush finale di settembre.
Paolo Navarro Dina
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino