LA POLEMICA VENEZIA Lo scontro sulle foibe mette in discussione i finanziamenti

LA POLEMICA VENEZIA Lo scontro sulle foibe mette in discussione i finanziamenti
LA POLEMICAVENEZIA Lo scontro sulle foibe mette in discussione i finanziamenti pubblici agli eredi della Resistenza. «È necessario rivedere i contributi alle associazioni, come...

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LA POLEMICA
VENEZIA Lo scontro sulle foibe mette in discussione i finanziamenti pubblici agli eredi della Resistenza. «È necessario rivedere i contributi alle associazioni, come l'Anpi, che negano le stragi fatte dai comunisti nel Dopoguerra», ha tuonato ieri il vicepremier Matteo Salvini (Lega), in merito all'appuntamento in programma a Parma per domenica 10 febbraio, Giorno del Ricordo, a cui parteciperà anche l'ente rappresentativo dei partigiani. Relatori a quella conferenza saranno tre storici del Friuli Venezia Giulia, che con interventi e video esporranno tesi secondo cui i morti riconosciuti furono «354, quasi tutti delle forze armate dell'Italia fascista (Sandi Volk), Basovizza è «un falso storico» (Alessandra Kersevan) e quello di Norma Cossetto è «un caso tutt'altro che chiaro» (Claudia Cernigoi).

DIVISIONE INTERNA
La vicenda divide la stessa Anpi. «Nessun convegno negazionista e nessuna sponsorizzazione», puntualizza Aldo Montermini, presidente provinciale di Parma, rivendicando però il diritto di partecipare «all'iniziativa che si svolge da ben 14 anni» e che «invita a riflettere, oltre che sulle foibe, anche sul ruolo che ha avuto l'occupazione fascista in quelle terre». Ma la leader nazionale Carla Nespolo, come già aveva fatto una settimana fa per il post della sede provinciale di Rovigo, prende le distanze da azioni che «non sono condivisibili» in quanto «le foibe sono state una tragedia nazionale», parole che afferma di pronunciare «non certo per timore delle minacce di Salvini ma per ribadire chiarezza». Nel 2018 lo stanziamento statale a favore dell'associazione è stato di 100.000 euro. «L'aggressiva dichiarazione del ministro dell'Interno ha aggiunto Nespolo ci consente di precisare, una volta per tutte, che all'Anpi il Governo non dà contributi a fondo perduto bensì finanzia progetti di ricerca che vengono accolti dal Ministero della Difesa, sulla base di precise proposte e dopo aver ottenuto parere favorevole delle Commissioni Difesa della Camera e del Senato». Ha confermato il bellunese Roger De Menech (Pd), vicepresidente di quella di Montecitorio: «Basta ricatti, la meritoria attività dell'Anpi non può essere screditata così». Ma sui social Salvini ha rilanciato la polemica: «Domenica 10 febbraio sarò alla foiba di Basovizza: la Storia non si dimentica, onore ai nostri morti».
IL DIBATTITO

Proprio sul monumento nazionale di Trieste, la cui fondatezza storica era stata messa in discussione dal profilo Facebook dell'Anpi di Rovigo, il deputato udinese Roberto Novelli (Fi) ha presentato un esposto in Procura: «Non è più ammissibile dare legittimità a chi nega una tragedia come quella delle foibe». Intanto si moltiplicano le interrogazioni parlamentari. «Dal Governo italiano vogliamo sapere se intende assumere iniziative per impedire e perseguire queste continue violazioni delle norme che condannano il negazionismo», anticipa il deputato Tommaso Foti (Fdi). L'annuncio di Salvini di per sé non è bastato nemmeno al senatore pordenonese Luca Ciriani (Fdi): «Passi dalle parole ai fatti visto che è al governo ed è l'esecutivo che ogni anno destina fondi ai partigiani». Il dibattito politico si infiamma. «Fare leva sulla morte di innocenti e sul dolore di migliaia di famiglie per alimentare divisioni e riaprire ferite che hanno lacerato il confine orientale nel secondo Dopoguerra è un esercizio che la Regione non può che condannare con forza», ha dichiarato Massimiliano Fedriga (Lega), governatore del Friuli Venezia Giulia, in linea con l'ex presidente Debora Serracchiani (Pd): «Il giustificazionismo o peggio il negazionismo delle foibe non sono accettabili, da qualunque parte vengano e a prescindere da un film su cui ognuno può avere la sua opinione». Il riferimento è a Red Land - Rosso Istria, che oggi sarà proiettato in un centinaio di sale in Italia, di cui una ventina in Veneto. «La verità ha commentato il consigliere regionale zaiano Alberto Villanova fa male solo a chi ha la coscienza sporca. Sarebbe ora il caso, invece, di concentrarci su tante altre pagine di storia per decenni mistificate: penso agli eccidi compiuti nel periodo della Resistenza o immediatamente dopo, che ancora oggi continuano ad essere coperti da una sorta di coltre fumosa. L'Anpi, che in queste ultime settimane si è altamente qualificata in storiografia moderna, potrebbe aiutarci in tal senso a promuovere nelle scuole e sui libri la verità su queste stragi per troppo tempo dimenticate». Il leghista CristianoCorazzari, assessore veneto alla Cultura, ha invitato a vedere la pellicola che «racconta il martirio della studentessa istriana Norma Cossetto, una delle tante vittime dell'odio anti-italiano».
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino