LA POLEMICATREVISO «Ma cosa volete davvero fare del Parto della Fiera?». Dopo un'estenuante quanto inutile botta e risposta in consiglio comunale Maria Buoso ritorna all'attacco...
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TREVISO «Ma cosa volete davvero fare del Parto della Fiera?». Dopo un'estenuante quanto inutile botta e risposta in consiglio comunale Maria Buoso ritorna all'attacco sulla modifica del Piano Interventi che consentirà un'area parcheggio sull'area. «Il parcheggio inserito dal Piano degli interventi nel Prato non riqualifica il Prato definendo porzioni di parcheggio', come sostiene il sindaco - attacca Buoso - perché in realtà introduce un'area diversa in quella storica a verde pubblico, sottraendola alle tutele e aprendo la strada a pericolosi sviluppi. Tant'è vero che il parcheggio di 1.000 mq raddoppia immediatamente, come vogliono gli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri per le loro necessità, e chissà cosa succederà in futuro».
GIA' PREVISTO
Sul fatto che l'opera fosse già prevista dalla Giunta Manildo secondo l'opposizione non cambia il problema: l'associazione Prato in Fiera si era già opposta con due osservazioni al PI, che sono state respinte da questa maggioranza, insieme a tutti gli emendamenti presentati. «La domanda al sindaco Conte, all'assessore Tassinari e tutta la giunta, che hanno parlato di parcheggio incompatibile con il Prato', di far tornare l'erba in quattro anni, è: cosa volete davvero fare del Prato della Fiera?». Lo stato di degrado attuale secondo il centrosinistra non può giustificare un rimettere ordine senza pensare all'integrità e all'eccezionalità di questo prato miracolosamente sopravvissuto, respingendo le soluzioni senza offrirne altre. «Si assecondano, invece, proprio gli interessi e le abitudini che stanno mettendo gravemente a rischio uno dei luoghi che, insieme a Mura, risorgive e centro storico, avrebbe tutte le caratteristiche per far pensare a Treviso come possibile patrimonio Unesco. Ma l'amministrazione Conte sta procedendo al contrario, dal bastione Camuzzi al distributore sulle rive del Sile».
E.F.
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Il Gazzettino