LA POLEMICA TREVISO Le nomine decise dal sindaco Mario Conte continuano ad alimentare

LA POLEMICA TREVISO Le nomine decise dal sindaco Mario Conte continuano ad alimentare
LA POLEMICATREVISO Le nomine decise dal sindaco Mario Conte continuano ad alimentare la polemica. Il Pd, dopo le parole di fuoco del suo capogruppo Stefano Pelloni, rincara la...

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LA POLEMICA
TREVISO Le nomine decise dal sindaco Mario Conte continuano ad alimentare la polemica. Il Pd, dopo le parole di fuoco del suo capogruppo Stefano Pelloni, rincara la dose dalla sua pagina Facebook in cui compare uno scarno ma incisivo commento: «Il Conte di poltrone fa tornare i volti del passato». L'accusa è infatti sempre la stessa: aver messo nelle società in cui il comune ha una partecipazione i soliti noti ed aver utilizzato i posti a disposizione per consolare chi è rimasto fuori dal consiglio comunale.

L'AFFONDO
Luigi Calesso (Coalizione Civile) fa i conti: «Su 11 nomine complessive 8 hanno riguardato ex-candidati nelle liste che sostenevano Conte alle elezioni del 10 giugno o esponenti politici di partiti della sua coalizione». E non solo: anche dentro il centrodestra i mugugni non mancano. Ad esempio il sindaco viene accusato di non aver adeguatamente premiato la Lega. E Calesso insiste: «È indubbio che alcuni dei nominati abbiano le competenze per ricoprire l'incarico loro affidato - uno per tutti, Giuseppe Mauro - ma viene da chiedersi come mai coloro che erano in lista con Conte o che fanno parte di forze politiche che lo sostengono ottengano quasi tre quarti dei posti disponibili. In città ci sono solo (o quasi) sostenitori di Conte che possono entrare nel cda di una società a partecipazione comunale? Conte sostiene spesso di ispirarsi a Gentilini e Gobbo che in materia di nomine nelle partecipate avevano un'unica regola: la fedeltà di partito, senza alcun riguardo per le competenze».
P. Cal.
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Il Gazzettino