LA NOVITÀ UDINE La Regione riscriverà la legge di Bilancio 2020, quella

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LA NOVITÀUDINE La Regione riscriverà la legge di Bilancio 2020, quella che è stata varata, come da prassi, a fine del 2019. L'ufficialità di un'azione che da diverse parti...

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LA NOVITÀ
UDINE La Regione riscriverà la legge di Bilancio 2020, quella che è stata varata, come da prassi, a fine del 2019. L'ufficialità di un'azione che da diverse parti economiche e politiche era stata prospettata in questi mesi l'ha data ieri il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, scandendo anche i tempi: «Entro il prossimo mese, il prossimo mese e mezzo credo che dovremo riscrivere la legge di Bilancio», ha affermato. Il motivo è evidente: la pandemia generata dal Covid-19 ha stravolto ogni progettualità, per il presente e il futuro. «Siamo in un momento non paragonabile a due mesi fa e far finta che non sia successo nulla sarebbe sbagliato Dobbiamo quindi ricalibrare tutti li interventi», ha aggiunto il presidente. A cambiare però non saranno solo le cifre ma, probabilmente, l'impianto programmatico per il futuro del Friuli Venezia Giulia.

SVILUPPO IMPRESA
Un passo per certi versi già anticipato dalla decisione, resa nota dall'assessore regionale alle Attività produttive Sergio Bini, di ritirare il disegno di legge SviluppoImpresa, la cui discussione in Aula era stata calendarizzata a maggio, dopo la sospensione improvvisa della seduta di inizio marzo, causata proprio dal virus. Gli scenari di sviluppo per i quali era stata pensata quella norma sono cambiati, ha motivato l'assessore, un ragionamento che si attaglia anche al bilancio approvato alla fine dell'anno scorso. Nodo fondamentale da sciogliere, per la riscrittura del documento, sarà quello legato alla determinazione delle risorse disponibili. Bisognerà cioè sapere se effettivamente il Governo accoglierà la richiesta inviata quasi con voto unanime dalle massime istituzioni regionali di azzerare il contributo che la Regione deve per il saldo della finanza pubblica negli anni 2020 e 2021, l'equivalente di 726 milioni il primo anno e 716 milioni il secondo.
PATTI FINANZIARI

«L'esigenza di non corrispondere a Roma il contributo di 726 milioni nel 2020 previsto dai patti finanziari vigenti non è un esercizio voluttuario ma una necessità autentica per poter garantire i servizi ai cittadini», ha sottolineato ieri l'assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, nell'intervento con cui in I commissione consiliare ha aggiornato rispetto alla partita che si sta giocando con Roma per la riscrittura del Patto finanziario Tria-Fedriga siglato a febbraio 2019. Anche in questo caso, un'era fa. «L'esistenza dei Patti finanziari Stato-Regione è nella ragione dell'autonomia stessa del Friuli Venezia Giulia ha aggiunto l'assessore -. È il momento di presentarci al Governo chiedendo uno sforzo che sia almeno pari a quello fatto da noi in questi anni, prima per federalismo fiscale che non si è mai attuato e poi per contribuire ad abbattere il debito pubblico nazionale». Zilli ha ricordato inoltre che una sentenza della Consulta ha stabilito la temporaneità del contributo che lo Stato chiede alle Regioni autonome (dal 2011) e ha precisato che dal fondo di 5 miliardi stanziato dal Governo Conte per Comuni e Regioni, si sa che 3,5 miliardi saranno per i municipi, mentre «ancora non si sa esattamente come sarà suddiviso il restante miliardo e mezzo tra le Regioni. Una cifra che ha proseguito Zilli -, secondo noi va rimpinguata di almeno altrettante risorse». Sul tema, tra gli interventi in commissione, il Patto per l'Autonomia ha richiesto la creazione di una sottocommissione consiliare per un approfondimento condiviso sui conti e le risorse disponibili, mentre il Pd ha focalizzato la sua attenzione ieri sulla riscrittura del Bilancio 2020 annunciata da Fedriga. «Un atto che il Pd chiedeva da tempo», ha affermato il responsabile Economica dei Dem, Renzo Liva. «Sarà un cammino difficilissimo», ha avvertito, auspicando un percorso condiviso. «Nessuno ha soluzioni per tutto, neppure il presidente Fedriga ha proseguito Liva -. Partiamo dall'individuare con certezza risorse e priorità condivise, non per calcolo di consenso, ma per necessità immediata e di futuro».
Antonella Lanfrit
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Il Gazzettino