LA MOSTRA VENEZIA L'acqua come elemento principe, l'acqua in cui nasce Venezia,

LA MOSTRA VENEZIA L'acqua come elemento principe, l'acqua in cui nasce Venezia,
LA MOSTRAVENEZIA L'acqua come elemento principe, l'acqua in cui nasce Venezia, l'acqua in cui è immersa Venezia, l'acqua dove vivono i pesci, faticano i pescatori. L'acqua dei...

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LA MOSTRA
VENEZIA L'acqua come elemento principe, l'acqua in cui nasce Venezia, l'acqua in cui è immersa Venezia, l'acqua dove vivono i pesci, faticano i pescatori. L'acqua dei canali della Serenissima. L'acqua e la sua sostanza.

La fondazione Bevilacqua La Masa inaugura venerdì alle 18, a Palazzetto Tito (Dorsoduro 2826) la mostra Sostanza d'acqua, i canali della Serenissima, un'esposizione completamente al femminile che coinvolge sette artiste: Carmela Cipriani, Claudia Corò, Paola Madormo, Peggy Milleville, Luana Segato, Marialuisa Tadei ed Elisabetta Zanutto.
PERCORSI
Sette donne con un percorso artistico diverso, diversi stili e diversi linguaggi espressivi si ritrovano sotto il segno di Venezia, luogo d'acqua, di luce e terra tremula. Un progetto complesso e di ampio respiro dove i nastri liquidi dei canali sono il palcoscenico sul quale tutte quante si cimentano per esprimere il proprio amore per la Serenissima cui tributano il ruolo di musa.
La mostra si dipana attraverso diverse metodologie e scelte artistiche: si va dalla pittura morbida su tele antiche di Elisabetta Zanutto con i ponti nella nebbia e i riflessi del Canal Grande, alla fotografia minuziosa e romantica, stampata su carta cotone, di Carmela Cipriani che ritrae le colorate prue delle barche e la magia di un sottoportico, passando per le reinvenzioni poetiche dei fondali, fissati su lastra dibond, di Marialuisa Tadei.
RICERCA
E ancora la ricerca minimalista di Luana Segato che rincorre le anse del Canal Grande intagliato su tessuti dipinti, dove trame cucite con fili grossi e prepotenti tengono insieme le due rive. E poi l'installazione aerea I custodi di Paola Madormo che ricostruisce molecole d'acqua con fili metallici e dentro imbriglia pesci e plancton, alghe e minuscoli animali di fondale. Alla ricerca di un'acqua perduta. Per passare alle figure impalpabili di Claudia Corò che sulla primigenia mappa della città ridisegna e suggerisce vite passate e sogni futuri di pescatori di laguna.
Mentre Peggy Milleville, scultrice, manda a spasso lungo le fondamenta le sue sculture ispirate a personaggi - di carta, gesso, resina, pigmenti e pietra leccese - che paiono ombre tratte da dipinti di Tintoretto. Il tema è dunque l'architettura reale e mentale di un luogo che come nessun altro al mondo e attraverso i secoli ha riempito gli occhi e le mani di centinaia di artisti.
VISITE GUIDATE
Quel controcanto, ancora, arriva diritto sin qui. L'esposizione sarà visitabile fino al 6 luglio, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17. È possibile prenotare una visita guidata chiamando il numero 333. 2468331.

Manuela Lamberti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino