LA MISSIONE ROMA La manovra del popolo preoccupa la Germania e tocca a Sergio

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LA MISSIONEROMA La manovra del popolo preoccupa la Germania e tocca a Sergio Mattarella rassicurare gli interlocutori tedeschi. Strana visita questa del presidente della...

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LA MISSIONE
ROMA La manovra del popolo preoccupa la Germania e tocca a Sergio Mattarella rassicurare gli interlocutori tedeschi. Strana visita questa del presidente della Repubblica a Berlino, dove è stato accolto con grande curiosità in un momento delicatissimo del percorso europeo e mentre al Quirinale è atteso l'arrivo del testo finale delle riforme simbolo del governo giallo-verde: il reddito di cittadinanza e la cosiddetta quota 100 per le pensioni.

«Con l'Italia lavoriamo in un clima di fiducia», premette la cancelliera Angela Merkel a Mattarella all'inizio di un denso colloquio di quasi un'ora. «Apprezzo lo stile di Giuseppe Conte, molto pacato. Mi concentro su di lui piuttosto che su quello che dicono i singoli ministri», aggiunge subito quasi a voler sgombrare il campo da ogni equivoco di interpretazione. La Germania infatti da tempo segue una linea prudente nei confronti dell'Italia, mostrando di non voler dar peso a eccessi verbali per concentrarsi sui contenuti e sulle scelte formali del governo italiano. E pronta arriva la risposta del premier Conte che fa filtrare la sua «soddisfazione» per le parole di frau Merkel. Ma la curiosità resta e la Cancelliera tenta di sfondare la proverbiale riservatezza di Mattarella chiedendogli dei contenuti del «decretone» varato giovedì dal Consiglio dei ministri.
Tocca così allo «stimatissimo» (fonte cancelleria) capo dello Stato rassicurare la Merkel sulla manovra: il Presidente premette che il provvedimento è stato appena approvato, confermando però che i saldi sono quelli contenuti nella legge di bilancio già passata al vaglio della Commissione europea. Risposta che rientra in pieno nella filosofia presidenziale di non ingerire mai nelle politiche che spettano al governo. In questa fase contano i saldi ed infatti anche la Cancelliera approva, spiegando quanto sia importante che un Paese fondatore dell'Unione europea non sia caduto nell'abisso di una procedura d'infrazione.
«BENE SULLA LIBIA»

La giornata berlinese di Mattarella non è stata spesa solo in compagnia della Merkel che ha elogiato la posizione italiana sulla Libia. In mattinata il capo dello Stato ha parlato con il suo omologo Frank-Walter Steinmeier della necessità di riprendere la marcia europea e dei pericoli della Brexit sulla quale la Gran Bretagna «deve fare chiarezza». Tra Roma e Berlino c'è grande sintonia europea ma ciò non basta, bisogna analizzare gli errori del passato. E Mattarella prende spunto dall'autocritica del presidente della Commissione Jean Claude Juncker sull'eccesso di austerity voluto da Bruxelles: «L'Unione Europea non è un comitato d'affari, ma una comunità di valori sulla quale si costruisce la convivenza dei popoli europei e la coesione sociale è importante nella vita comunitaria», scandisce Mattarella. «Bisogna quindi - aggiunge - dialogare con le persone che la pensano diversamente e trovare insieme soluzioni condivise». Pienamente d'accordo Steinmeier che chiosa: «abbiamo bisogno dell'Italia, di un'Italia che dia un contributo all'Unione Europea perché sia pronta alle sfide, per affrontare il futuro. Sono fiero di avere al mio fianco un europeista italiano».
A.G.
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Il Gazzettino