LA MENTE

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Bazooka o bomba che fosse, l'operazione condotta dalla Questura lunedì mattina a Frassinelle ha lasciato ombre e interrogativi. Riavvolgiamo il film di quello che è successo....

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Bazooka o bomba che fosse, l'operazione condotta dalla Questura lunedì mattina a Frassinelle ha lasciato ombre e interrogativi. Riavvolgiamo il film di quello che è successo. Alle 7 di mattina agenti in borghese fanno sgomberare la zona nei pressi di via Romana dove, dicono, era stato ritrovato un oggetto bellico - un lanciarazzi a spalla o un ordigno - e chiudono ogni via di accesso. Arrivano i Vigili del Fuoco e gli artificieri da Venezia. Nessuno però viene informato dell'operazione: Amministrazione comunale di Frassinelle, carabinieri di Canaro, Polesella e Castelmassa e i proprietari del terreno dove era stato trovato l'oggetto vengono tenuti all'oscuro dei fatti. L'operazione si chiude attorno alle 11 e iniziano a filtrare le prime versioni: qualcuno parla di un bazooka, altri di una vecchia bomba. Filtra la notizia che l'oggetto fosse stato fatto brillare. Ma di scoppi nessuna testimonianza.

Ci sono molti elementi che non quadrano: i carabinieri dicono di non saperne nulla, i sindaci dei tre paesi che gravitano attorno alla zona nemmeno, ovvero Ennio Pasqualin (Frassinelle), Leonardo Raito (Polesella) e Nicola Garbellini (Canaro). Il giallo si infittisce, ma le tessere di un probabile puzzle si ricompongono alla scoperta di due casolari nei pressi del luogo in cui era stato ritrovato il presunto "bazooka": uno diroccato che dà sulla strada, un altro invece più nascosto e in mezzo ai campi. Il giorno dopo, martedì, arriva la notizia del tentato sequestro del ragazzo di Thiene, nipote del re della birra Bernardo Bassan. In manette finiscono Massimo Silvestrin di Pojana Maggiore e Gianfranco e Antonio Gallani, padre e figlio che, secondo gli investigatori, gravitavano in Polesine, in particolare a Occhiobello. Il tentato sequestro poteva inscenarsi in un casolare del rodigino, sempre secondo le ricostruzioni del Nucleo investigativo di Rovigo e del Ros di Padova. In possesso della banda era stata trovata anche una mappa con dei punti segnati e delle strade evidenziate. E se fosse stato proprio uno dei due casolari di Frassinelle il luogo dove poter ospitare il ragazzo sequestrato? Se l'operazione bomba o bazooka fosse stata solo una copertura? Nessuno ha sentito scoppi. Interrogativi e dubbi leciti, al momento però difficili da sciogliere.
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Il Gazzettino