LA DONAZIONE BELLUNO Non è affatto detto che Palazzo Rosso gradisca il dono.

LA DONAZIONE BELLUNO Non è affatto detto che Palazzo Rosso gradisca il dono.
LA DONAZIONEBELLUNO Non è affatto detto che Palazzo Rosso gradisca il dono. Il caso dei negozi di via Simon da Cusighe che un privato vorrebbe regalare al Comune, non è chiuso....

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LA DONAZIONE
BELLUNO Non è affatto detto che Palazzo Rosso gradisca il dono. Il caso dei negozi di via Simon da Cusighe che un privato vorrebbe regalare al Comune, non è chiuso. Dopo un primo moto di entusiasmo, l'amministrazione e i consiglieri ora ci stanno riflettendo: si tratta di valutare i pro e i contro per arrivare, alla fine, a trarre delle conclusioni.

La questione è stata portata sui banchi della prima commissione giovedì sera, ma non si è arrivati a capo di nulla. Pochi i consiglieri presenti, molte assenze tra le file dell'opposizione hanno imposto uno slittamento dell'argomento ad una prossima convocazione. Il dono dunque resta in sospeso, in attesa di un'approfondita discussione.
LA VICE SINDACO
«La proposta è interessante e non possiamo che ringraziare questo cittadino per aver pensato di donare tre beni al Comune commenta la vice sindaco e assessore al bilancio Lucia Olivotto -, noi siamo tendenzialmente favorevoli, ma con diversi dubbi». Tutti legati ai costi. Il motivo che spinge il proprietario a disfarsi dei tre negozi è lo stesso che oggi suscita cautela nell'amministrazione.
I COSTI
Le tasse, le spese condominiali e le manutenzioni sono una bella scocciatura, quando si tratta di immobili non redditizi. Perché i tre sono sfitti da anni e non è affatto detto che il Comune riesca a mettere i campo iniziative tali da renderli appetibili davvero. Per tutti e tre si parla di 2300 euro l'anno di Imu e Tasi, 1200 per quello di metratura più ampia, 600 per il più piccolo. Non molto, certo, ma un conto è che a pagarli sia un'associazione per la sua sede, un conto che sia il Comune già proprietario di decine di immobili.
«Rischiano di diventare degli oneri prosegue Olivotto -, per questo al momento la decisione non è affatto scontata. I consiglieri affronteranno l'argomento ciascuno all'interno del proprio gruppo consiliare e poi si arriverà ad una conclusione». Certo, ci sono anche punti a favore di una possibile acquisizione: gli immobili sono in buone condizioni e, con giuste scelte e buoni progetti, potrebbero favorire la rivitalizzazione della via. Un po' come successo in via Mezzaterra. Il nodo è proprio questo, capire cosa farne. Il Comune, tuttavia, potrebbe non essere l'unico destinatario interessato ai beni. Olivotto pensa alle tante associazioni alla ricerca di luoghi per tenere attrezzature e per le riunioni.
IL CONSIGLIERE

«Prima di dire no, che Palazzo Rosso usi la fantasia». Anche il consigliere Raffaele Addamiano non ha una risposta certa in merito alla questione dei tre negozi di via Simon da Cusighe, ma di una cosa è sicuro: la proposta va valutata a fondo. «Mi vengono in mente un paio di idee -aggiunge -: si potrebbero spostare lì degli uffici del Comando di polizia locale, per esempio». I negozi torneranno all'attenzione dei consiglieri nella prossima commissione, prima dell'approdo finale in Consiglio comunale.
Alessia Trentin
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Il Gazzettino