LA CURIOSITÀ TREVISO Porta San Tomaso, viale Nino Bixio, Istituto Giorgi. Da lontano sembrano candidati, arrivati a riempire...
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TREVISO Porta San Tomaso, viale Nino Bixio, Istituto Giorgi. Da lontano sembrano candidati, arrivati a riempire spazi elettorali quest'anno lasciati quasi deserti. Ma ad un secondo sguardo scorgi degli immigrati: Africa, Pakistan, Libia, Bagladesh. Anche a Treviso è arrivata la provocazione di Guerrilla Art Vota per me. Accanto ai manifesti con i volti dei candidati ufficiali, sono comparsi quelli con i volti degli stranieri. Sono ritratti di una decina di migranti che vivono e lavorano a Cagliari, impiegati in lavori poco retribuiti che gli italiani non vogliono più fare. Sotto le loro foto, le loro storie: un modo di dar voce a chi non ce l'ha e non ha nemmeno la possibilità di votare. È l'azione pacifica di Guerrilla Art Vota per me, andata in scena a Cagliari, Nuoro, Olbia, San Teodoro e Trieste. Il progetto è firmato dal fotografo sardo Gianluca Vassallo. Obiettivo del gesto, spiega l'autore, è di «rispondere alla violenza verso i migranti che, già prima dei fatti di Macerata, ha caratterizzato la campagna elettorale». All'iniziativa hanno aderito circa 60 persone e nella notte hanno affisso i manifesti occupando gli spazi lasciati liberi dagli altri. Presto ne potrebbero comparire a Roma, Rimini, Bologna e Milano .
E.F.
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Il Gazzettino