La Cisl: bene pressing di Rosolen ma serve di più

La Cisl: bene pressing di Rosolen ma serve di più
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ISTRUZIONE
UDINE Secondo la Cisl, la carenza cronica di personale dirigente ed amministrativo della scuola rappresenta senz'altro «un'enorme criticità cui va trovata soluzione, ma i problemi in cui versa il comparto dell'istruzione (anche) in Friuli Venezia Giulia sono molto più estesi. Ben venga, dunque, l'intervento romano dell'assessore Rosolen, ma occorre guardare anche più in là». A sostenerlo è il segretario della Cisl Fvg, Franco Colautti. «Se consideriamo il trend delle nascite degli ultimi anni, non è difficile prevedere che, soprattutto nelle aree montane, diversi istituti comprensivi scolastici potrebbero rimanere a corto di bambini, già a partire dal prossimo ciclo». Basti pensare che i bambini tra gli zero e 4 anni (al 31 dicembre 2016) risultano 45mila 379 a fronte di una popolazione complessiva di oltre 1 milione 200mila abitanti, vale a dire il 3,7%, contro il 4,2% di quelli un po' più grandi, ovvero tra i 5 e 9 anni e che stanno già affrontando le classi primarie. «Il tema della natalità, che si lega a quello dell'istruzione, soprattutto se rapportato alla montagna, ci preoccupa commenta ancora Colautti -: crediamo che oggi una formidabile opportunità sia rappresentata dalle aree interne e dai progetti per il loro rilancio-sviluppo, uno dei quali è la centralità dell'istruzione». Per la Cisl Fvg si potrebbe, ad esempio, pensare di favorire il personale che voglia prestare servizio nelle aree montane o svantaggiate e per un periodo di tempo tale da garantire la continuità dell'insegnamento. «Una strada la cui percorribilità vogliamo valutare con la Regione: pensiamo che le caratteristiche di progetto interministeriali di aree interne ci diano questa opportunità», afferma Colautti. «Ormai da anni registriamo come in montagna la gran parte delle istituzioni scolastiche sia senza dirigente». La soluzione? «Accordi tra le comunità locali ed i ministeri».

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Il Gazzettino