LA CELEBRAZIONE Basilica di Santa Giustina gremita in onore di San Prosdocimo,

LA CELEBRAZIONE Basilica di Santa Giustina gremita in onore di San Prosdocimo,
LA CELEBRAZIONEBasilica di Santa Giustina gremita in onore di San Prosdocimo, proto vescovo e patrono principale della Diocesi di Padova ed evangelizzatore delle genti venete. A...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA CELEBRAZIONE
Basilica di Santa Giustina gremita in onore di San Prosdocimo, proto vescovo e patrono principale della Diocesi di Padova ed evangelizzatore delle genti venete. A celebrare ieri sera alle 18,30 la messa il vescovo monsignor Claudio Cipolla che si è rivolto ai tantissimi fedeli ed ai molti sindaci e amministratori arrivati dalla città e dai Comuni del territorio della Diocesi di Padova e i fedeli servitori.

IL RICONOSCIMENTO
Dopo l'eucarestia infatti il vescovo per il secondo anno, ha consegnato ad oltre quaranta laici della Diocesi un segno di riconoscimento e gratitudine per il servizio reso alla Chiesa, mettendo a frutto il battesimo, e ha iscritto il loro nome nell'Albo dei fedeli servitori, istituito lo scorso anno. Ogni laico è stato presentato da una parrocchia o segnalato da un'istituzione religiosa, un sacerdote, dal vescovo emerito o da un'associazione. Il vescovo li ha chiamati ad uno ad uno ai piedi dell'altare enunciando per ognuno le motivazione per le quali è stato assegnato loro un attestato e un ricordo della cerimonia, persone accumunate dalla grande umiltà e dedizione dimostrata nel loro servizio gratuito alla Chiesa di Padova, alle loro parrocchie o ad altre realtà ecclesiali.
I PROTAGONISTI
Tra loro volontari, un sacrestano, una coppia di sposi, tutte persone che nell'anonimato hanno speso la loro vita al servizio del prossimo e della Chiesa. La Chiesa ritiene che, anche se il servizio svolto dai suoi figli e dalle sue figlie è chiamato alla stessa gratuità con la quale Cristo l'ha amata e redenta, come ha ricordato il vescovo, sia legittimo e quasi doveroso esprimere verso tali persone il segno di una gratitudine visibile e sincera, evidenziandone il senso di esemplarità.
«Siamo qui tutti riuniti insieme a San Prosdocimo evangelizzatore al quale dobbiamo l'arrivo della fede nelle terre venete - ha esordito monsignor Claudio - non siamo qui per imparare perché non ho nessun insegnamento da dare ma siamo qui per dare il nostro tempo al Signore gratuitamente e liberamente e lui saprà cosa farne. In questi giorni a Montagnana ho incontrato le mamme che lottano contro i Pfas per i loro figli e per tutto il territorio, ho incontrato i giovani impegnati nella nuova economia green, persone impegnate in Africa o qui nelle associazioni di volontariato sociale - ha continuato - persone che hanno grandi responsabilità e le riconoscono come diritti e doveri perché noi cristiani siamo anche cittadini e per servire nelle difficoltà anche quegli ambiti dove servono coraggio innovazione e cambiamento».
IL MESSAGGIO

Il vescovo Claudio si è poi rivolto ai tanti amministratori presenti: «Fare i sindaci oggi significa fare un servizio con uno stile che è quello degli agnelli i mezzo ai lupi ma restandoci a testimoniare, tare nel mondo è la nostra missione e dobbiamo starci col nostro stile, quello che ci ha consegnato il Signore. A tutti voi nonva solo il mio grazie ma quello della Chiesa». Il vescovo ha quindi letto un brano del documento del Concilio Vaticano II Ad Gentes accumunando i sindaci agli insegnanti di religione: «Ci sono alcune cose da rilevare di Ad Gentes, il primo punto è esserci, stare nel nostro territorio, saperci vivere ed è difficile quando ci sono dei contrasti ma la cosa importante è la presenza, è prendere parte alla vita sociale e culturale costruendo relazioni perché così si costruisce il cammino all'interno della comunità, noi siamo in una situazione di cambiamento culturale e si devono comprendere i cambiamenti perché è li che possiamo costruire i nostro futuro».
Luisa Morbiato
© riproduzione riservata
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino