LA CAMPAGNA VENEZIA Forse non vedremo spuntare le primule, soprattutto adesso

LA CAMPAGNA VENEZIA Forse non vedremo spuntare le primule, soprattutto adesso
LA CAMPAGNAVENEZIA Forse non vedremo spuntare le primule, soprattutto adesso che il commissario straordinario Domenico Arcuri è stato sostituito. Ma l'imminente primavera...

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LA CAMPAGNA
VENEZIA Forse non vedremo spuntare le primule, soprattutto adesso che il commissario straordinario Domenico Arcuri è stato sostituito. Ma l'imminente primavera dovrebbe portare un'accelerazione nella campagna vaccinale del Veneto. Secondo i calcoli della Regione, nel solo marzo saranno somministrate più dosi di quelle inoculate nei primi due mesi dell'operazione: «La stima è di arrivare a 350-370.000 iniezioni», dice Luciano Flor, direttore generale dell'area Sanità.

I NUMERI
Stando all'ultimo rendiconto della struttura commissariale, aggiornato a ieri pomeriggio, finora in Veneto è stato utilizzato il 64,9% delle fiale consegnate: risultano infatti somministrate 339.892 delle 523.440 dosi fornite. La quota rimasta in magazzino è quella accantonata dalle Ulss per garantire il richiamo, che nel caso di PfizerBiontech e Moderna deve avvenire rispettivamente nel giro di tre e quattro settimane, mentre AstraZeneca permette un'attesa di tre mesi. «Da questo momento in poi spiega Flor somministreremo tutti i vaccini che arrivano, perché abbiamo fatto la famosa scorta. D'ora in avanti possiamo pensare di mollare un po' i freni e accelerare molto nella vaccinazione, immunizzando ben più dei 9.000 pazienti al giorno che finora erano stati il nostro massimo». Adesso i quantitativi dovrebbero permettere di arrivare a 12.000 inoculazioni quotidiane.
L'ACCORDO
Per questo è in dirittura d'arrivo l'intesa con i medici di medicina generale. «Abbiamo avuto un primo confronto con i sindacati sulla bozza dell'accordo regionale specifica l'assessore Manuela Lanzarin ricalcato sul testo sottoscritto a livello nazionale. Ora avremo un altro incontro tecnico e poi andremo alla firma, in modo da iniziare già dalla settimana prossima, definendo le categorie, i compensi e le sedi in base alla diversa casistica: ambulatorio del medico, domicilio del paziente o centro di vaccinazione».
IL PASSAPORTO
Per quanto riguarda le fasce di popolazione, la novità è costituita dai centenari: «Dalla prossima settimana immunizzeremo anche le persone da 110 anni in giù e nel frattempo continueremo con quelle da 80 anni in su, in modo da procedere velocemente con tutti i grandi anziani», annuncia il presidente Luca Zaia, sempre più convinto della necessità di un passaporto vaccinale. «Noi stiamo qua ancora a discuterne afferma mentre il mondo va già in quella direzione. Sono il primo a dire che sia una discriminazione, perché c'è anche chi non solo non vuole ma magari non può nemmeno vaccinarsi, però bisogna guardare in faccia la realtà e capire che in certe strutture non sarà possibile accedere se non si è immunizzati. Se non ci organizziamo per tempo, ci arriveremo da buoni ultimi».
LE FASI

Intanto continuano le iniezioni per le varie fasi della campagna. «Per quanto riguarda gli operatori sanitari e le case di riposo puntualizza Flor abbiamo delle code residuali, ma l'attività è praticamente conclusa. Stiamo continuando con il personale della scuola e le forze dell'ordine, mentre con gli anziani abbiamo completato la coorte 1941, stiamo facendo il 1940 e partiremo con il 1939. Nel frattempo sono in corso le consegne ai centri di riferimento dei quantitativi destinati a pazienti oncologici, trapiantati e malati di fibrosi cistica. C'è stato qualche problema con la prenotazione del vaccino AstraZeneca per gli over 55 anni, ma il problema informatico è in via di risoluzione: partiremo dai 65enni, per poi scendere».
A.Pe.
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Il Gazzettino