LA CAMPAGNA
VENEZIA Forse non vedremo spuntare le primule, soprattutto adesso

Martedì 2 Marzo 2021
LA CAMPAGNA VENEZIA Forse non vedremo spuntare le primule, soprattutto adesso
LA CAMPAGNA
VENEZIA Forse non vedremo spuntare le primule, soprattutto adesso che il commissario straordinario Domenico Arcuri è stato sostituito. Ma l'imminente primavera dovrebbe portare un'accelerazione nella campagna vaccinale del Veneto. Secondo i calcoli della Regione, nel solo marzo saranno somministrate più dosi di quelle inoculate nei primi due mesi dell'operazione: «La stima è di arrivare a 350-370.000 iniezioni», dice Luciano Flor, direttore generale dell'area Sanità.
I NUMERI
Stando all'ultimo rendiconto della struttura commissariale, aggiornato a ieri pomeriggio, finora in Veneto è stato utilizzato il 64,9% delle fiale consegnate: risultano infatti somministrate 339.892 delle 523.440 dosi fornite. La quota rimasta in magazzino è quella accantonata dalle Ulss per garantire il richiamo, che nel caso di PfizerBiontech e Moderna deve avvenire rispettivamente nel giro di tre e quattro settimane, mentre AstraZeneca permette un'attesa di tre mesi. «Da questo momento in poi spiega Flor somministreremo tutti i vaccini che arrivano, perché abbiamo fatto la famosa scorta. D'ora in avanti possiamo pensare di mollare un po' i freni e accelerare molto nella vaccinazione, immunizzando ben più dei 9.000 pazienti al giorno che finora erano stati il nostro massimo». Adesso i quantitativi dovrebbero permettere di arrivare a 12.000 inoculazioni quotidiane.
L'ACCORDO
Per questo è in dirittura d'arrivo l'intesa con i medici di medicina generale. «Abbiamo avuto un primo confronto con i sindacati sulla bozza dell'accordo regionale specifica l'assessore Manuela Lanzarin ricalcato sul testo sottoscritto a livello nazionale. Ora avremo un altro incontro tecnico e poi andremo alla firma, in modo da iniziare già dalla settimana prossima, definendo le categorie, i compensi e le sedi in base alla diversa casistica: ambulatorio del medico, domicilio del paziente o centro di vaccinazione».
IL PASSAPORTO
Per quanto riguarda le fasce di popolazione, la novità è costituita dai centenari: «Dalla prossima settimana immunizzeremo anche le persone da 110 anni in giù e nel frattempo continueremo con quelle da 80 anni in su, in modo da procedere velocemente con tutti i grandi anziani», annuncia il presidente Luca Zaia, sempre più convinto della necessità di un passaporto vaccinale. «Noi stiamo qua ancora a discuterne afferma mentre il mondo va già in quella direzione. Sono il primo a dire che sia una discriminazione, perché c'è anche chi non solo non vuole ma magari non può nemmeno vaccinarsi, però bisogna guardare in faccia la realtà e capire che in certe strutture non sarà possibile accedere se non si è immunizzati. Se non ci organizziamo per tempo, ci arriveremo da buoni ultimi».
LE FASI
Intanto continuano le iniezioni per le varie fasi della campagna. «Per quanto riguarda gli operatori sanitari e le case di riposo puntualizza Flor abbiamo delle code residuali, ma l'attività è praticamente conclusa. Stiamo continuando con il personale della scuola e le forze dell'ordine, mentre con gli anziani abbiamo completato la coorte 1941, stiamo facendo il 1940 e partiremo con il 1939. Nel frattempo sono in corso le consegne ai centri di riferimento dei quantitativi destinati a pazienti oncologici, trapiantati e malati di fibrosi cistica. C'è stato qualche problema con la prenotazione del vaccino AstraZeneca per gli over 55 anni, ma il problema informatico è in via di risoluzione: partiremo dai 65enni, per poi scendere».
A.Pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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