La banda avrebbe effettuato in un mese 18 colpi per un bottino di 200mila euro

La banda avrebbe effettuato in un mese 18 colpi per un bottino di 200mila euro
I DETTAGLIBELLUNO Lavoravano di notte armati di cesoie per tagliare i lucchetti nei camping dall'Alpago al Cadore, Cortina, fino alla Pusteria. In un mese avrebbero fatto 18...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I DETTAGLI
BELLUNO Lavoravano di notte armati di cesoie per tagliare i lucchetti nei camping dall'Alpago al Cadore, Cortina, fino alla Pusteria. In un mese avrebbero fatto 18 furti, con un giro d'affari di 200mila euro. Per ora sono in cella a Baldenich dalla notte tra venerdì e sabato solo per un episodio: il colpo da 26mila euro messo a segno quella notte al campeggio extra-lusso Caravan Park di Sesto. Ma le indagini del Commissariato di Cortina, coordinate nell'inchiesta aperta dal pm Katjuscia D'Orlando, sono solo all'inizio. Insomma sono in guai seri i due ladri di bici arrestati dagli agenti del commissariato ampezzano con l'accusa di furto in casa aggravato (non semplice furto, ma l'ipotesi più grave che parte dal minimo di 4 anni). Si tratta di Vasilica Ciobanu, 31enne romeno residente nella zona di Borgo San Giacomo a Mestre fino ad ora incensurato, con un regolare lavoro da tipografo e dell'ucraino Ivan Kucherian, 44enne irregolare sul territorio, domiciliato di fatto a Mestre con precedenti per furto.

L'INDAGINE
«Quando abbiamo avuto notizie dei primi furti che ci sono stati nei campeggi di Cortina - ha spiegato ieri il capo del commissariato di Cortina, Luigi Petrillo -, la polizia ha effettuato dei sopralluoghi atti a verificare sia il modus operandi della banda, che il tipo di professionalità. Dallo studio comparato di tutti i furti che sono avvenuti, circa 18, si è arrivati alla determinazione di un orario di ingresso in provincia e di uscita. Tramite la videosorveglianza (gli impianti di lettura targhe del Consorzion Bim e quelli del comune di Cortina), dalle migliaia di veicoli transitati abbiamo enucleato alcune targhe, che si riproponevano al passaggio con frequenza. Siamo arrivati infine a 4-5 macchine».
LA MACCHINA
Aveva destato sospetto la Chrysler Voyager, intestata a un pregiudicato residente a Mestre, che però non aveva precedenti per furto. L'auto inoltre, un van-furgone, era facilmente utilizzabile anche per il trasporto delle bici rubate. «Abbiamo pensato di organizzare servizi di osservazione lungo le arterie principali, a Pieve di Cadore e sulla 51 bis, coprendo le zone di Padola, Auronzo, Cortina e Pieve. E per questi sevizi ringraziamo anche il Settimo reggimento alpini, ci ha prestato i visori notturni, di grandissimo aiuto».
IL BLITZ
Nella serata del 19 passa la Chrysler Voyager arrivata da Mestre, diretta alla Pusteria. I ladri fanno tutto in un'ora e poi rientrano in provincia. «Abbiamo deciso di sottoporre a controllo la vettura - ha spiegato ieri Petrillo - Non sapevamo se fossero armai, quanti fossero e come avrebbero reagito». Il blitz scatta alla galleria di Caralte, a Pieve, sulla 51bis: nella vettura 6 bici perfettamente smontate, quelle appena rubate in Pusteria al Caravan Park di Sesto e dentro i due stranieri con gli abiti bagnati.
GLI SPUNTI

«Ora andremo ad affrontare gli indizi che abbiamo - ha concluso il vice questore aggiunto Petrillo - per vedere se agli stessi possono essere imputati, i circa 18 furti, ricostruiti per oltre 200mila euro, tra la provincia e l'Alta Pusteria. Stiamo estendendo le ricerche al Veneziano. Infatti immaginiamo che questo modus operandi sia lo stesso utilizzato in altri camping, per esempio sul litorale veneziano. Questo sarà oggetto di ulteriore approfondimento investigativ».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino