«L'unica decisione possibile nessun altro colpito come noi»

«L'unica decisione possibile nessun altro colpito come noi»
Presidente Giovanni Malagò, la Fis ha chiesto oltre un mese di tempo per esprimersi e sciogliere la riserva sulla richiesta di rinvio dei Mondiali di sci al 2022 che è stata...

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Presidente Giovanni Malagò, la Fis ha chiesto oltre un mese di tempo per esprimersi e sciogliere la riserva sulla richiesta di rinvio dei Mondiali di sci al 2022 che è stata presentata dalla Federazione italiana. Come valuta questa decisione?

«La interpreto come l'unica cosa che si può fare - spiega al telefono dal suo ufficio al Coni il presidente del Comitato Olimpico nazionale -. Sono stato a lungo a parlare con Roda durante il board, essendo una decisione importante e forte ci siamo confrontati. La riunione si è tenuta in videoconferenza e ci siamo anche scambiati diversi messaggi».
Insomma, pieno appoggio alla Fisi...
«Roda ha fatto benissimo a proporre piena condivisione da parte dell'esecutivo Fis in questa scelta. Era chiaro che tutto era maturato nelle ultime ore, più che negli ultimi giorni, ed era utile che non ci fosse una decisione affrettata che rischiava di rovinare la compattezza del tavolo».
Quindi dice che è stato meglio un rinvio, piuttosto che forzare la mano e ottenere subito il via libera al 2022, ma con un voto a maggioranza?
«Sicuramente. Tutto si può prestare a delle valutazioni soggettive. Ma c'è da tenere in considerazione un dato di fatto che va spiegato e raccontato. Mi permetto di sottolinearlo anche da membro del Cio, dico che la decisione dell'Italia è anche dovuta al fatto che qui c'è stata una pandemia. Non tutti i Paesi hanno avuto gli stessi problemi».
Paghiamo un prezzo più elevato di altre nazioni.
«Se il Mondiale fosse stato in programma altrove, dove a differenza dell'Italia non c'è stata un'epidemia di queste proporzioni, non ci sarebbe stata la necessità di prendere questa decisione. Se si fosse tenuto in Nuova Zelanda, dico per esempio perché ho appena visto i dati, non ci sarebbe stato bisogno di avanzare questa richiesta».
Un mese di rinvio per sciogliere il nodo è un tempo che non appare breve. Ma cosa potrebbe succedere in questo lasso di tempo, che è stato chiesto dalla Federazione internazionale prima di esprimersi?
«In teoria potrebbe succedere di tutto ma credo niente, credo non succederà niente».
È ottimista sul fatto che sarà assecondata la posizione dell'Italia al termine delle valutazioni? Ci scommetterebbe?
«La decisione alla fine verrà presa».
Senta, un'ultima cosa. La Germania ha fortemente criticato la scelta dell'Italia di chiedere un rinvio dell'evento. Lo ha fatto subito uscendo con una nota ufficiale. Avevate previsto che qualcuno potesse immediatamente esprimere un forte dissenso pubblico?

«No, non sapevo la Germania avesse preso posizione. Ne prendo atto, magari uno può essere contrario. Senza una visione completa non è tuttavia possibile dare un giudizio completo, per questo servono tutte le carte».
A.Z.
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Il Gazzettino