L'INNOVAZIONE TREVISO Un sistema innovativo che permette di salvare le gambe

L'INNOVAZIONE TREVISO Un sistema innovativo che permette di salvare le gambe
L'INNOVAZIONETREVISO Un sistema innovativo che permette di salvare le gambe dei pazienti utilizzando il cordone ombelicale per sostituire le arterie non più funzionanti. È stato...

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L'INNOVAZIONE
TREVISO Un sistema innovativo che permette di salvare le gambe dei pazienti utilizzando il cordone ombelicale per sostituire le arterie non più funzionanti. È stato sviluppato per la prima volta al mondo dall'unità di Chirurgia vascolare del Ca' Foncello, diretta da Edoardo Galeazzi. Il cordone ombelicale è fondamentale per la vita. Per quella dei bambini che crescono nelle pance delle mamme, ovviamente. Ma non solo. I cordoni donati subito dopo il parto vengono utilizzati anche per salvare le gambe alle persone che rischiano un'amputazione.

LA TECNICA
La Chirurgia vascolare di Treviso è all'avanguardia a livello mondiale in questo tipo di interventi. Proprio al Ca' Foncello è stato messo a punto un sistema che adesso fa scuola in tutto il mondo. «La nostra è la prima esperienza a livello internazionale spiega Galeazzi i cordoni ombelicali donati dopo il parto vengono rinforzati esternamente con una maglia speciale e conservati in azoto liquido. Da quando abbiamo iniziato a effettuare questi tipi di impianti, abbiamo ottenuto risultati eccezionali. Le caratteristiche del cordone sono molto particolari, ha un'elevata resistenza ai flussi e anche se viene torto non si strozza mai, perché fatto in modo elicoidale. Questo consente di poterlo impiantare al posto di arterie che non sono più funzionanti, generalmente negli arti inferiori. In particolare su pazienti che con l'utilizzo di protesi sintetiche correrebbero il rischio di sviluppare infezioni».
LE CIFRE

Fino ad ora l'intervento è stato eseguito su 70 persone. Con risultati sovrapponibili o anche superiori a quelli che si ottengono utilizzando le vene proprie dello stesso paziente: l'arto a rischio resta funzionante a 9 anni di distanza dall'operazione in quasi il 60 per cento dei casi. «È un risultato stratosferico sottolinea il primario basti pensare che il funzionamento dei by-pass artificiali comincia a crollare dopo quattro, cinque anni dall'intervento». Prima di definire il nuovo sistema, l'unità di Chirurgia vascolare ha ottenuto il via libera del comitato di bioetica. E di recente il lavoro fatto a Treviso è stato presentato in un convegno del settore organizzato a New York. Proprio in questo periodo al Ca' Foncello si sta lavorando per arrivare alla prima pubblicazione scientifica in merito. «Spesso il cordone ombelicale consente di intervenire in situazioni in cui non sarebbe stato possibile procedere in nessun altro modo conclude Galeazzi ed è questo il punto fondamentale».
M. F.
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Il Gazzettino