L'incendio infinito di Rocca Pendice: ancora roghi e fumo

L'incendio infinito di Rocca Pendice: ancora roghi e fumo
COLLIRocca Pendice è ormai un incendio infinito. Non cessano ancora di bruciare i tronchi ed i residui vegetali precipitati, oltre un mese fa, dalla sommità della parete di...

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COLLI
Rocca Pendice è ormai un incendio infinito. Non cessano ancora di bruciare i tronchi ed i residui vegetali precipitati, oltre un mese fa, dalla sommità della parete di roccia e finiti all'interno dei profondi canaloni. Anche ieri, i vigili del fuoco supportati dai volontari dell'antincendio boschivo della Protezione civile di Galzignano, dai colleghi dei gruppi dei rocciatori di Albignasego e dai componenti del nucleo di Teolo, si sono prodigati per porre fine ai focolai nelle viscere del colle. Ma con scarso successo.

LA SITUAZIONE
Non sono bastate quindi le quantità d'acqua gettate ancora una volta dall'elicottero per l'intera giornata di ieri. «Viviamo una specie di incubo ha ammesso il coordinatore dei volontari dell'antincendio di Galzignano, Cesare Scicchitano - perché ad ogni focolaio domato ad una certa altezza, ne vediamo scaturite un altro in diversa posizione. Tutto questo ha vanificato il lavoro compiuto nei giorni scorsi dai rocciatori che con fatica hanno raggiunto i crepacci per gettarvi quantità impressionanti d'acqua». Dopo aver tentato, una quindicina di giorni fa, di spegnere i focolai dalla sommità della rocca, i volontari hanno tentato di farlo dal basso, partendo dal sottobosco.
«Ma abbiamo dovuto desistere anche da quest'azione ha spiegato ancora Scicchitano perché le condizioni ambientali sono impossibili. Il fumo denso ed il calore, tanto quello che proviene dai canaloni, quanto quello esterno non rendono possibile la resistenza degli operatori se non per un breve intervallo». L'unica soluzione possibile a questo punto, secondo gli specialisti è quella di lasciare bruciare la vegetazione ancora a portata del fuoco nella parte alta della parete. Facendo cosi in modo che le fiamme, non trovando altro alimento, possano estinguersi da sole. «Solo dopo illustra ancora il responsabile del nucleo antincendio di Galzignano sarà possibile gettare ancora dall'alto copiose quantità d'acqua e compiere alla fine una bonifica generale».
Il conto, in termini di uomini e risorse richiesto dalle operazioni di spegnimento dei diversi focolai di Rocca Pendice, è pesantissimo. E rischia di diventarlo ulteriormente se le dinamiche di intervento dovessero complicarsi ancora.
AD ABANO
Un vasto appezzamento di terreno coltivato a frumento è andato in fumo nel pomeriggio di ieri in via Appia Monterosso. Le fiamme si sono rapidamente propagate, complice la temperatura torrida, a partire dalle 16,30, arrivando a lambire il ricovero attrezzi di un'abitazione confinante con uno dei lotti agricoli interessati dalle fiamme. I pompieri sono riusciti a intervenire prima che l'annesso agricolo venisse raggiunto dal fuoco. Non si sono registrati né feriti né intossicati. Le operazioni di spegnimento si sono concluse alle 18. Le cause sono al vaglio dei pompieri.
Lucio Piva

Eugenio Garzotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino