L'EMERGENZA TREVISO Il coronavirus dimezza l'Ortopedia dell'ospedale di Montebelluna:

L'EMERGENZA TREVISO Il coronavirus dimezza l'Ortopedia dell'ospedale di Montebelluna:
L'EMERGENZATREVISO Il coronavirus dimezza l'Ortopedia dell'ospedale di Montebelluna: 6 medici su 12 sono stati contagiati. In due casi sono emersi i primi segnali di polmonite. Si...

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L'EMERGENZA
TREVISO Il coronavirus dimezza l'Ortopedia dell'ospedale di Montebelluna: 6 medici su 12 sono stati contagiati. In due casi sono emersi i primi segnali di polmonite. Si trovano tutti in isolamento a casa. Al momento le loro condizioni non destano particolari preoccupazioni. Ma le assenze forzate sono difficili da assorbire nell'ospedale ad oggi più in difficoltà a causa dell'alto numero di ricoveri legati al Covid-19, che nelle ultime ore sono saliti a 123, compresi sei in Terapia intensiva. Con questi numeri era impossibile continuare a garantire tutte le operazioni a Montebelluna. E l'Usl della Marca è corsa ai ripari prevedendo lo spostamento a Treviso degli interventi per la frattura del femore su pazienti non positivi. Andrà così fino alla fine del mese. Dall'inizio di dicembre, poi, toccherà alla sede dello Iov di Castelfranco dare una mano a Montebelluna. L'idea è di dedicare due giorni alla settimana alle operazioni sui pazienti dell'Ortopedia, sempre Covid negativi.

IL TRASLOCO
«Le fratture del femore verranno spostate da Montebelluna a Treviso per una decina di giorni - spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl - non possiamo gestirle dove mancano ortopedici. Ma dal primo dicembre, quando i medici si saranno negativizzati, gli interventi verranno eseguiti a Castelfranco». Le operazioni ortopediche richiedono strumenti particolari che nella sede dello Iov non sono più presenti. L'azienda sanitaria ha pensato anche a questo. «Porteremo i letti, i kit operatori e gli strumentisti - assicura Benazzi - in questo modo saremo in grado di rispondere alle esigenze di tutto quel territorio». In tutto ciò, gli interventi di ortopedia su pazienti positivi continueranno a essere gestiti a Montebelluna. Il punto fermo è che l'ospedale di Castelfranco deve rimanere Covid-free, sia la sede dello Iov che la parte generalista.
LA DISPONIBILITÀ

«Siamo disponibilissimi a dare una mano all'ospedale di Montebelluna sul fronte degli interventi chirurgici attraverso la sede di Castelfranco dello Iov. Si tratta solo di definire la soluzione migliore dal punto di vista organizzativo. Ma non ci tiriamo indietro. Già oggi accogliamo in Terapia intensiva pazienti non positivi al coronavirus che arrivano da altri ospedali. Facciamo parte del sistema e in questa situazione di emergenza contribuiamo ad alleggerire i carichi». A parlare è Giorgio Roberti, direttore generale dell'Istituto oncologico veneto di Padova, con sede anche nell'ospedale di Castelfranco. Lo Iov dedicherà due giorni a settimana a Castelfranco alle operazioni chirurgiche di ortopedia. Il direttore Roberti parla anche della possibilità di aumentare a Castelfranco le altre attività di chirurgia generale oggi eseguite a Montebelluna. «Si andrebbe comunque ad alleggerire quella struttura, senza la necessità di trasferimenti», dice.
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Il Gazzettino