«L'elemosina alimenta il racket»

«L'elemosina alimenta il racket»
«Nessun cartello shock e tantomeno non c'è razzismo in quella...

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«Nessun cartello shock e tantomeno non c'è razzismo in quella scritta. I commercianti di Pordenone fanno bene a mettere fuori dai loro negozi il cartello "non date soldi ai mendicanti". Non si alimenta un racket». A dirlo, senza mezzi termini, è Alberto Marchiori, presidente dell'Ascom, che mette anche le mani avanti. «Ci sono due aspetti che devono essere valutati. Il primo è che i mendicanti oramai presenti ovunque infastidiscono i clienti che spesso chiedono agli stessi proprietari di bar o altre attività di farli desistere. A questo si aggiunge l'altro aspetto, non meno importante, ossia che anche un euro dato a queste persone alimenta la malavita, il racket e soprattutto non libera dal giogo gli sfruttati». Resta il fatto, però, che don Davide Corba, il direttore della Caritas di Pordenone, ha spiegato che il racket in provincia, almeno secondo studi fatti da loro, non c'è e che comunque l'elemosina non può fare male. «Stimo e apprezzo don Corba, ma credo si sbagli. Il racket esiste anche nel Friuli Occidentale, lo dicono le indagini che sono state fatte da più Forze dell'ordine. E poi - va avanti Marchiori - mi pare che il direttore della Caritas sia in controtendenza rispetto a quello che è diventato un segnale chiaro di gran parte delle Diocesi e dei sacerdoti: non dare soldi ai mendicanti. C'è un'altra strada da seguire, molto chiara e semplice: chi vuole donare soldi per aiutare le persone lo faccia consegnandoli alle istituzioni preposte, alle parrocchie, alla Caritas alle politiche sociali dei Comuni. In questa maniera c'è la certezza che si aiuta chi ha bisogno e non si alimenta la malavita». C'è la possibilità, insomma, che dopo il CenterCasa, primo in città e provincia a piazzare il cartello contro le elemosine ai mendicanti, scritte simili si vedano anche in altre negozi? «Non c'è dubbio - spiega ancora Marchiori - perchè oramai i mendicati li trovi in tutti i posti, si fermano agli ingressi dei supermercati, dei grandi negozi, entrano nei bar e passano tra i tavoli. I commercianti, quindi, fanno bene a mettere nero su bianco e avvertire i clienti di non fare l'elemosina. Ammetto - conclude il presidente dell'Ascom - che in questa maniera si possa anche penalizzare qualcuno che ha effettivamente bisogno, ma non ci sono alternative, bisogna fare così. E nessuno sollevi al questione del razzismo, perchè non esiste».

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Il Gazzettino