L'ATTESA Se Matteo Salvini che in questo periodo dimostra una certa sintonia

L'ATTESA Se Matteo Salvini che in questo periodo dimostra una certa sintonia
L'ATTESASe Matteo Salvini che in questo periodo dimostra una certa sintonia con il sentire popolare ha il polso esatto anche dell'Italia calcistica, allora per la finalissima dei...

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L'ATTESA
Se Matteo Salvini che in questo periodo dimostra una certa sintonia con il sentire popolare ha il polso esatto anche dell'Italia calcistica, allora per la finalissima dei Mondiali di domani sera (ore 17, su Canale 5) non ci sono dubbi: i tifosi azzurri tiferanno contro la Francia battuta dagli azzurri nella finale di Berlino 2006, quella della testata di Zidane a Materazzi per capirci. Per altro il ministro dell'Interno allo stadio di Mosca il suo contributo emotivo lo darà in prima persona: «Domenica ho una missione istituzionale-sportiva - ha detto - Vado a Mosca a vedere la finale e a gufare Francia». E a gufare contro il presidente transalpino: «Di vedere Macron che saltella proprio non ho voglia, oggi ho fatto una foto con il ministro della Croazia che aveva la maglietta... sperem».

IN ISTRIA
Dalle parti di Zagabria l'attesa per la storica finale di domani coinvolge anche la comunità italiana, che tifa «in larghissima maggioranza», assicura Furio Radin, deputato in rappresentanza della comunità, per la nazionale biancorossa. È forte certamente il rimpianto per l'assenza degli azzurri, ma il sostegno degli italiani alla squadra di Zlatko Delic è basato anche sull'ottimo gioco e la determinazione messi in mostra dalla nazionale a scacchi. «Ho seguito tutte le partite disputate della Croazia, e ogni vittoria l'ho sentita e vissuta con emozioni forti, tifando per la squadra del Paese che mi ha accolto, e nel quale mi sento integrato», spiega Vanni D'Alessio, 49 anni, originario di Napoli e residente a Fiume, in Croazia da 11 anni. Aggiunge Furio Radin: «Direi che il problema neanche si pone, dato che pressocchè tutti gli italiani residenti in questo Paese sono schierati a sostegno della Croazia per lo scontro con i francesi».
Il sostegno ai croati, ha aggiunto, si è evidenziato sin dall'inizio del torneo iridato un mese fa, superando e andando oltre le considerazioni nazionalistiche legate ai tristi eventi che in passato hanno diviso i due popoli. Sono circa 25 mila gli italiani di Croazia, residenti in maggioranza in Dalmazia, Istria e nelle città di Fiume, Spalato, Zara. A Zagabria sono poco meno di mille. Anche per Andrea Marsanic, giornalista di Radio Fiume in lingua italiana, non vi è dubbio che gli italiani di Istria tifano Croazia: «Col passare delle generazioni, i nazionalismi si rivelano meno presenti», ha detto Marsanic sottolineando come il ct croato Zlatko Delic in passato abbia allenato il Rijeka (Fiume).
I BLUES
C'è un Mondiale da vincere, tutto il resto passa in secondo piano, «stiamo per giocare il match della vita». Vanno di fretta Antoine Griezmann e Blaise Matuidi: in testa c'è solo il big match, l'ultimo ostacolo verso la storia. Ecco perché il n.7 della Francia fa spallucce quando gli fanno notare che l'eventuale vittoria potrebbe anche consegnargli il Pallone d'Oro. Rispetto a due anni fa, quando la Francia perse in casa la finale dell'Europeo contro il Portogallo, «stavolta saremo più preparati», ha concluso l'attaccante che trova sponda nel compagno di nazionale, lo juventino Matuidi, rimasto anche lui scottato due anni fa. «Questo è un altro gruppo, più giovane - spiega lo juventino - anche se quell'esperienza è servita».
I BIANCOROSSI

La Croazia non vuole certo fermarsi e lancia il proprio uomo simbolo, Lukas Modric, alla conquista del titolo più importante per un calciatore. «Uno di noi deve vincere il Pallone d'Oro - avverte l'altro forte centrocampista della Croazia, Ivan Rakitic, che gioca nel Barcellona - e Modric, il nostro capitano, lo merita. Sono sicuro che sarà scelto lui dalla Fifa. Ma noi non vogliamo solo questo, noi vogliamo anche il titolo iridato». Quella tra Francia-Croazia, sarà una finale tanto storica quanto inedita, con i croati considerati svantaggiati per un giorno di riposo in meno e perché negli ottavi, nei quarti e in semifinale hanno sempre disputato i supplementari. Rakitic è il giocatore con più partite giocate quest'anno in Europa. «Ho letto - spiega il forte centrocampista nella conferenza stampa dell'antivigilia - che con quella di domenica saranno per me 71 partite. «Ma - assicura - avrò energie extra e non sarà un problema».
P.F.
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Il Gazzettino