L'APPELLO UDINE «Il Governo fermi il massacro delle piccole imprese dell'autotrasporto.

L'APPELLO UDINE «Il Governo fermi il massacro delle piccole imprese dell'autotrasporto.
L'APPELLOUDINE «Il Governo fermi il massacro delle piccole imprese dell'autotrasporto. Bisogna subito riportare a 51 euro l'importo per la deduzione forfettaria giornaliera,...

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L'APPELLO
UDINE «Il Governo fermi il massacro delle piccole imprese dell'autotrasporto. Bisogna subito riportare a 51 euro l'importo per la deduzione forfettaria giornaliera, fermare la stangata in arrivo con la riduzione prevista per i fondi destinati ai pedaggi autostradali, il caro gasolio, i costi di esercizio, la fortissima concorrenza sleale praticata dai vettori stranieri. Non si può bastonare chi fa andare avanti l'economia del Paese, sostenendo il Pil e l'occupazione pur in condizioni di svantaggio competitivo». Lo ha affermato la deputata del Pd Debora Serracchiani, che ha espresso questi concetti in un'interrogazione al ministro dell'Economia e delle Finanze e al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, ai quali ha chiesto che «si impegnino a considerare l'autotrasporto una categoria essenziale per l'economia italiana e la trattino con il rispetto dovuto e a sostenere una categoria che per la gran parte rientra nella definizione di piccola e media impresa, cioè l'area di riferimento privilegiata verso cui dichiaratamente vorrebbe rivolgersi il Governo».

Per Serracchiani «è un colpo durissimo, inferto senza consultare le Associazioni di categoria dell'artigianato e delle piccole imprese, che comporterà migliaia di euro in più di tasse ad impresa, alla faccia della riduzione della pressione fiscale tanto sbandierata dal Governo del cambiamento. E il Nordest continua a essere dissanguato. Gli importi delle deduzioni forfettarie giornaliere per gli autotrasportatori di merci per conto terzi ha precisato Serracchiani - sono stati definiti 14 giorni dopo la scadenza del termine di pagamento dell'Irpef a saldo per il 2017, fissato al 2 luglio 2018, e in più sono arrivati con un taglio del 25%, ridotti da 51 a 38 euro». «Ha ragione chi chiede che il Governo deve fare la voce grossa con l'Europa non solo per il problema degli sbarchi degli immigrati, ma anche ha concluso Serracchiani - per armonizzare le condizioni di lavoro delle imprese europee».
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Il Gazzettino