L'amore della provincia di Belluno per il vino si accende al primo assaggio, come ogni grande passione. Io questo amore l'ho provato subito e lo rivivo ogni volta che scopro una...
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Nelle loro produzioni ritroviamo una buona mineralità come firma di un lavoro ben fatto, vini con una spiccata personalità e identità territoriale.
Tra le diverse cantine che sto promuovendo e seguendo personalmente, a partire da Feltre per salire più in alto di quota verso l'Alpago, attraverso San Gregorio nelle Alpi, Sospirolo e Colderù, ho individuato dei prodotti di alta qualità e carattere. E' qui, tra le montagne, che un'agricoltura attenta alla natura fa uscire da terreni magri e calcarei finezza ed eleganza.
Nel Feltrino, Claudio Polesana mette grande passione e amore nel recupero delle varietà autoctone, tra cui la Bianchetta e la Pavana. Da vecchie vigne e impianti nuovi situati tra Mugnai e Fonzaso, con un sistema di vinificazione leggero e non invadente, il produttore dà vita a un vino autentico e quotidiano che rispecchia la tradizione.
Spostandosi solo di qualche chilometro, ma facendo un salto in altezza ai piedi delle Vette Feltrine a quota 550 metri dalla porta d'ingresso del Parco delle Dolomiti bellunesi, la cantina Pian delle Vette produce un metodo classico di grande finezza, frutto ed eleganza da uve Pinot nero e Chardonnay che sosta ben sette anni in bottiglia.
Dal Feltrino alla Sinistra Piave, Chiara Perotto e la famiglia hanno messo in piedi una fattoria vitivinicola a Colderù con il sogno di sviluppare progetti educativi per bambini e coltivare la vite. Il loro Incrocio Manzoni, da viti piantate nel 2008, regala freschezza, frutto e grande mineralità.
Una novità che ho scoperto da poco più di un anno e mi ha sorpreso piacevolmente per l'artigianalità della lavorazione e il concetto ben chiaro di come trattare la natura, è la piccolissima azienda agricola a Gron di Sospirolo di Adriano e Giulia De Martin. Dal concetto di uva, mani e cuore, si dedicano a varietà autoctone e nuove varietà resistenti, come il Souvignier Gris.
Le due punte di diamante della provincia di Belluno si trovano a San Gregorio nelle Alpi, accomunate dal concetto di agricoltura biodinamica, declinata in maniera peculiare da Filippo De Martin e l'azienda agricola Sass de Mura di Edda Bonifacio, ognuno con la sua identità.
A 700 metri di altitudine, Filippo è il pioniere della viticoltura resistente, ragazzo che travolge e trascina la nostra provincia sul modo di coltivare e vendere la nostra montagna. I suoi Bronner e Solaris sono opere uniche, frutto di pratiche di allevamento naturale con la conoscenza e consapevolezza delle grandi potenzialità del terroir di montagna.
Con la passione per il metodo classico e la bollicina nel cuore, Edda e il marito Mauro dell'azienda agricola Sass de Mura fanno emozionare con un 65 mesi sui lieviti di Pinot nero, che regala al naso e in bocca un'esplosione di frutto e sapidità travolgente.
Altro capitolo eroico è quello scritto dall'Alpago dove troviamo una donna dal carattere deciso e forte come lo sono i suoi vini. Lei si chiama Katja Zanon e partendo dalla passione e amore per il Pinot nero di Borgogna, ne ha creato un'espressione unica e rara.Ha ricostruito i terrazzamenti con i muri a secco dell'antica vigna di famiglia e utilizzando le tecniche di vinificazione francesi a servizio delle uve di montagna affinate nelle pièce borgognone da 228 litri, ha dato vita a vini longevi, eleganti e di grande carattere.
Ogni giorno continuo la mia ricerca per scoprire nuove realtà vitivinicole e offrire al pubblico un panorama vero ed emozionante della nostra provincia, che storicamente ha una vocazione per il vino e l'ha riscoperta negli ultimi anni grazie a un clima favorevole e alla caparbietà di tanti giovani che tornano a coltivare il rapporto con la terra.
Grazie a questo lavoro di ricerca e promozione, alcuni di questi vini rappresentano la nostra provincia alla mescita di enoteche importanti e sono entrati nella carta di ristoranti stellati.
*Enoteca Contemporanea Feltre
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Il Gazzettino