Iras, salvataggio del Comune lontano

Iras, salvataggio del Comune lontano
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ASSISTENZA AGLI ANZIANI
ROVIGO Per gestire la delicata partita dell'Iras serve un nuovo consiglio di amministrazione e la fine del regime commissariale, ma, soprattutto, «che i 100 posti letto dati alla Casa di Riposo privata di Rovigo siano cancellati come convenzionati da quel sito e almeno per gran parte accreditati all'Iras: il centro servizi privato potrà continuare a fornire assistenza in termini di libero mercato».

Queste le richieste del circolo rodigino di Rifondazione comunista all'indomani di una riunione alla quale hanno preso parte, oltre al consigliere comunale Matteo Masin, anche Livio Ferrari, ex consigliere ma, soprattutto, componente del cda dell'Iras 2009 fino al 2015, quando ci fu la prima tornata di nomine dell'Amministrazione Bergamin, con il successivo commissariamento scattato nel luglio 2016, con il rendiconto di quell'anno che attestava un buco da 9,446 milioni di euro.
GESTIONE COMMISSARIALE
Il bilancio, dopo due anni sotto la guida del commissario Tiziana Stella e il primo di Rodolfo Fasiol, confermato lo scorso agosto per un ulteriore anno, fra piani di ammortamento e moratorie per debiti pregressi è ancora in rosso di 5 milioni di euro. L'ipotizzata operazione di salvataggio che il Comune sarebbe chiamato ad avviare, giocando di sponda con Ater e Regione, ovvero cedere all'Iras a titolo gratuito la quasi totalità dell'immobile di Casa Serena, che l'Iras gestisce sulla base di una convenzione di concessione a titolo gratuito per 99 anni, perché venga poi venduta all'Ater facendo entrare nelle casse 3 milioni, è al vaglio per i suoi effetti giuridico-contabili. Il punto è che, in un certo senso, il Comune si trova a sua volta con le spalle al muro, visto che la convenzione approvata dal consiglio comunale nel 2003 prevede che in caso di termine anticipato della stessa, Casa Serena con gli oneri annessi, torni in capo al Comune. Che, in questo caso, si troverebbe quindi sulle spalle il debito plurimilionario.
LA PROPOSTA

Fra le richieste che Rifondazione rivolge al sindaco Edoardo Gaffeo e all'assessore Mirella Zambello, «la fine del commissariamento dell'Iras e il ritorno di un consiglio di amministrazione indicato dal Comune di Rovigo», «contrastare la deriva privatistica regionale», «che Casa Serena sia utilizzata, senza essere ceduta e tolta al patrimonio comunale, a fini socio-assistenziali» e di far diventare l'Iras «il fulcro di un'unica Azienda pubblica polesana di servizi alla persona». Vi è poi la «netta condanna delle cattive gestioni degli ultimi anni, in particolare del periodo Piva-Bergamin», ma anche alla «Regione per la recente concessione di 100 posti letto convenzionati alla casa di riposo privata detta Centro Servizi, collegata alla Casa di Cura Città di Rovigo che ha portato dal 2016 e ogni anno oltre 3 milioni di euro in più, in casse private. Questo a fronte di un calo superiore a 3 milioni di euro annui nelle casse dell'Iras. Un colpo quasi mortale per un Iras già in condizioni economiche difficili e che dimostra come la Regione aumenti la la privatizzazione, anche in ambito sociosanitario».
Francesco Campi
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Il Gazzettino