Gli interpreti utilizzati dalla forze di polizia ricevono un salario molto basso e sono pagati con ritardi fino a cinque mesi. La protesta, sotto traccia, è stata lanciata da...
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Fausto Fanelli portavoce del sindacato di polizia Coisp ha dichiarato: «Sono persone estremamente importanti per la nostra sicurezza. Senza il loro supporto molte indagini non potrebbero essere portate a termine. Vengono utilizzati per tutti i reati dallo spaccio al terrorismo. Molti di loro per vivere hanno un altro lavoro, ma quando vengono chiamati dalle forze di polizia per tradurre spendono decine di ore del loro tempo. Sono pagati molto poco - ha proseguito - e spesso con un enorme ritardo, e tutto questo mina la nostra sicurezza. Inoltre sono persone che rischiano la vita».
E infatti nessuno di loro vuole venire allo scoperto, perchè temono eventuali ritorsioni da parte di quei criminali che con loro aiuto sono stati arrestati. Si tratta di cittadini stranieri con una fedina penale immacolata e capaci di tradurre, anche in tempo reale, qualsiasi lingua e qualsiasi dialetto. Cinque di loro hanno anche avuto il Cud sbagliato per l'anno 2010 e per questo motivo devono ricevere ancora pagamenti sempre legati alla loro attività di traduttori e interpreti per la Procura. «Dobbiamo molto - ha terminato Fanelli del Coisp - al loro forte senso civico, altrimenti molte indagini subirebbero forti rallentamenti. Il Ministero dell'Interno e quello di Giustizia dovrebbero affrontare una volta per tutte il problema della bassa retribuzione degli interpreti per le forze di polizia». Grazie agli interpreti, capaci di tradurre l'Edo un antico idioma della Nigeria, è stato possibile per la Squadra mobile arrestare attraverso una serie di intercettazioni telefoniche il finto profugo nigeriano, ospitato all'ex caserma Prandina e al centro di accoglienza di Bagnoli, che insieme alla sorella costringeva due connazionali a prostituirsi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino