Influenza, inizia il calo dopo il picco di 310mila ammalati

Influenza, inizia il calo dopo il picco di 310mila ammalati
L'EPIDEMIAVENEZIA Dall'inizio dell'epidemia, l'influenza in Veneto ha colpito 310.000 persone. Ma ormai il picco è stato raggiunto ed è cominciata la discesa. Lo rivela il...

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L'EPIDEMIA
VENEZIA Dall'inizio dell'epidemia, l'influenza in Veneto ha colpito 310.000 persone. Ma ormai il picco è stato raggiunto ed è cominciata la discesa. Lo rivela il settimo Rapporto epidemiologico, elaborato dalla direzione Prevenzione della Regione. «Il nostro sistema sanitario ha affrontato un vero e proprio stress test e lo ha superato», commenta Luca Coletto, assessore regionale alla Sanità.

I DATI
Per la prima volta dall'inizio della stagione, l'incidenza dell'influenza risulta in calo. In particolare nella settimana dal 29 gennaio al 4 febbraio la diffusione del virus si è attestata a 10,81 casi ogni mille abitanti, contro il 12,36 per mille dei sette giorni precedenti. Benché a rilento rispetto alla tendenza nazionale, a livello regionale il fenomeno si è mosso con una cosa di gravità. Secondo la relazione dell'attività di sorveglianza, i decessi correlabili all'influenza sono saliti a 7 nell'ultima settimana, segnalati dalle Ullss Euganea (2), Marca Trevigiana (2), Serenissima (1), Pedemontana (1) e Berica (1). Inoltre sono state diverse le situazioni di complicanze legate all'influenza, di cui 42 forme gravi secondo i parametri di valutazione del ministero della Salute. Il tasso è comunque risultato in calo in tutte le fasce d'età. I bimbi da 0 a 4 anni sono ancora i più colpiti, ma l'incidenza per loro è scesa a 35,22 per mille contro 40,46 della scorsa settimana. In diminuzione anche la fascia pediatrica da 5 a 14 anni (19,57 per mille contro 22,15) e le classi centrali da 15 a 64 anni (8,92 per mille contro 10,28). Gli over 65, cioè la categoria complessivamente meno colpita in questi mesi, sono diminuiti da 4,51 a 3,87.
L'ASSESSORE

Secondo l'assessore Coletto, il sistema sanitario regionale ha retto l'urto. «Nessuno dice è rimasto senza assistenza e cure, a fronte di una delle stagioni influenzali più aggressive degli ultimi anni, a cominciare dai Pronto Soccorso dove, non bisogna mai dimenticarlo, devono sempre e comunque avere la precedenza i casi gravi, a cominciare dai codici rossi. I nostri sanitari hanno fatto, e stanno facendo, un lavoro egregio».
A.Pe.
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Il Gazzettino