IN VATICANO BELLUNO «Papa Francesco, venga a visitare le terre del Bellunese.

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IN VATICANOBELLUNO «Papa Francesco, venga a visitare le terre del Bellunese. E i luoghi legati alla memoria del Vajont». L'invito è stato recapitato direttamente al Santo...

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IN VATICANO
BELLUNO «Papa Francesco, venga a visitare le terre del Bellunese. E i luoghi legati alla memoria del Vajont». L'invito è stato recapitato direttamente al Santo Padre: attraverso le parole. E anche in maniera concreta e tangibile. Perché ieri i presidenti di Provincia sono stati ricevuti in udienza privata dal Pontefice. E fra loro non è mancato Roberto Padrin: «Essere accolti in Vaticano - spiega l'inquilino di Palazzo Piloni - è sempre una grandissima emozione. Al di là della figura autorevole, mi hanno colpito profondamente le parole del Papa, a sostegno dell'attività delle Province e della difesa ambientale».

LETTERA
Di fronte a Jorge Bergoglio, Padrin non si è certo presentato a mani vuote: «Gli ho consegnato una lettera per invitarlo ufficialmente a raggiungere la provincia di Belluno e a manifestare così il suo sostegno alla comunità ferita dall'alluvione dello scorso ottobre. La stessa comunità che ha saputo subito rialzarsi, dimostrando una straordinaria determinazione. E rispettando quei valori, legati anche alla nostra storia di emigrati, che hanno reso i bellunesi riconoscibili nel mondo come esempi di attaccamento al lavoro, dediti all'impegno e al sacrificio».
VAJONT
Ma la guida di Palazzo Piloni è pure il sindaco di Longarone. E, per questo, non è mancato un accenno al Vajont: «Oltre alla lettera, ho donato al Santo Padre lo stemma relativo al 50. anniversario del disastro del Vajont e un dvd sul film-documentario Il coraggio di sopravvivere. Dopo quella del Presidente Sergio Mattarella, la visita del Papa rappresenterebbe un solenne atto di memoria e di vicinanza a un territorio colpito più volte da catastrofi di origini diverse». A tale proposito, l'approdo del Pontefice fra le Dolomiti è un'ipotesi tutt'altro che remota: «La beatificazione di Papa Luciani potrebbe essere un'occasione importante. E da cogliere». Nel complesso, la giornata di ieri in Vaticano ha lasciato il segno: «È stato un autentico onore rappresentare la collettività bellunese, oltre a quella longaronese».
CASA COMUNE
Dal canto suo, il Santo Padre ha posto l'accento sull'importanza di curare la casa comune: «Ciò consentirà di individuare maggiori mezzi da destinare alla tutela del territorio e alla manutenzione degli edifici - ha affermato durante il suo discorso davanti alla platea di presidenti -. Ma questo non è tanto un onere da sopportare, quanto un'occasione di sviluppo concreta e reale. Per un effettivo miglioramento della qualità di vita, per evitare possibili drammi e i loro enormi costi umani ed economici, conseguenza dell'incuria o di imprevidenza, e per assicurare durature prospettive di sviluppo sostenibile, è necessario considerare l'opera di manutenzione e di messa in sicurezza delle scuole, delle strade e dell'ambiente come una delle questioni centrali, a cui riservare tutta l'attenzione che merita e richiede».
NUOVO CORAGGIO

Ha parlato di nuovo coraggio, invece, il presidente dell'Upi (Unione Province d'Italia), Michele de Pascale: «Le parole di Papa Francesco ci hanno riempito di coraggio. Il Pontefice ci ha esortato, infatti, a continuare con determinazione perché le Province sono un presidio di difesa. L'incontro dà nuova forza per proseguire: intendiamo rispondere all'invito del Santo Padre nel presidiare la cura della casa comune e garantire l'opera di messa in sicurezza. Sarà di sicuro uno dei punti fondanti nella nostra missione di governo».
Marco D'Incà
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Il Gazzettino