IN PROVINCIA ROVIGO Rischia di slittare ulteriormente l'avvio del controllo del

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IN PROVINCIAROVIGO Rischia di slittare ulteriormente l'avvio del controllo del vicinato a Lendinara, dove la prima rete di vicini vigili in Polesine è in stand-by dalla scorsa...

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IN PROVINCIA
ROVIGO Rischia di slittare ulteriormente l'avvio del controllo del vicinato a Lendinara, dove la prima rete di vicini vigili in Polesine è in stand-by dalla scorsa primavera nell'attesa che sia siglato un protocollo d'intesa tra Comune e Prefettura.

LENDINARA CAPOFILA
L'impugnazione della legge regionale in materia pone interrogativi anche sulla partenza di quello che dovrebbe essere il primo progetto di controllo del vicinato a prendere il via nella provincia di Rovigo, predisposto dal Comune di Lendinara. La novità prende un po' in contropiede l'ente locale, che dovrà capire se attendere ulteriori sviluppi o andare comunque avanti. La situazione era già di per sé in fase di stallo da qualche mese per motivi di vario ordine e avrebbe dovuto avere un'evoluzione nelle prossime settimane.
Nella scorsa primavera l'Amministrazione comunale ha avuto due incontri con il prefetto Maddalena De Luca per mettere a punto il necessario protocollo d'intesa, poi le elezioni amministrative hanno comportato una pausa. L'intenzione dichiarata era quella di riprendere in mano la bozza dell'accordo e sottoporla all'approvazione del Consiglio comunale in tempi relativamente brevi. Perciò a più di un anno e mezzo dalla mozione approvata unanimemente dal Consiglio comunale per l'attivazione del controllo del vicinato, su iniziativa del Movimento 5 stelle, mancano ancora le formalità necessarie per poter passare ai fatti.
RICORSO ALLA CONSULTA
Ora la questione di legittimità posta alla Consulta pone un altro punto interrogativo su tempi e modi per l'avvio della rete di volontari. A seguire la questione è il presidente del Consiglio comunale Nico Pavarin, che spiega come in questi giorni l'Amministrazione sia concentrata su altre questioni (ovvero l'avvio del Tavolo ambientale) e debba rinviare di qualche giornata i ragionamenti in merito alle reti di vicinato per la sicurezza. «Terremo un incontro che coinvolgerà tutti gli interlocutori interessati al progetto per discutere il da farsi, anche alla luce dei necessari chiarimenti che dovremo acquisire sulla questione normativa dice Pavarin Ne parleremo anche nella Conferenza dei capigruppo consiliari che si riunirà tra circa una settimana o due. C'è indubbiamente la volontà di andare avanti, dobbiamo però capire se sia necessario o anche opportuno mettere in stand-by il progetto in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci».
L'INTERESSE DI BADIA
Bisognerà poi appurare anche quali sono le intenzioni del Comune di Badia, che si era accodato in corsa a Lendinara partecipando agli incontri in Prefettura ma pare non aver ancora definito l'eventuale iter da seguire insieme all'ente confinante per attivare il controllo di vicinato anche nel territorio badiese.
GRUPPI ATTIVATI

Tutto fermo, dunque, anche se a Lendinara già da marzo si sono formati sei gruppi di controllo del vicinato per tenere sott'occhio altrettante zone della città, grazie alla disponibilità di una novantina di cittadini. Interessati a questa forma di auto-aiuto basato sullo scambio di informazioni all'interno di quartieri e frazioni per scoraggiare e prevenire furti, truffe porta a porta e altri reati, i lendinaresi aderenti hanno anche seguito i primi incontri formativi tenuti dall'Associazione Controllo del vicinato, hanno formato dei gruppi Whatsapp per tenersi in contatto e sono già stati individuati i coordinatori. Fino a quando non ci sarà il protocollo d'intesa, però, i volontari già operativi devono limitarsi ad usare la chat per scambiarsi informazioni tra vicini, ad esempio in caso di avvistamento di persone o veicoli sospetti, ma non possono segnalarle sistematicamente alle forze dell'ordine locali come prevede invece il sistema del controllo del vicinato.
Ilaria Bellucco
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Il Gazzettino