In piscina non perdonano la truffa dei 50 euro

In piscina non perdonano la truffa dei 50 euro
IL PROCESSOPORDENONE Arrivavano a Pordenone nel tardo pomeriggio, entravano nei negozi per acquistare oggetti da pochi euro e pagavano con una banconota da 50. In un modo o...

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IL PROCESSO
PORDENONE Arrivavano a Pordenone nel tardo pomeriggio, entravano nei negozi per acquistare oggetti da pochi euro e pagavano con una banconota da 50. In un modo o nell'altro riuscivano a farsi consegnare il resto e a rimettere nel portafoglio la banconota da 50 euro. È successo sei volte, tutte elencate nel capo di imputazione che ha portato Almara Pasquale, 62 anni, di Pasian di Prato e Messalina Braidic, 42, di Udine, a processo per concorso in truffa. Ieri sono state condannate a 6 mesi di reclusione dal giudice monocratico Piera Binotto, che ritenuto le attenuanti generiche equivalenti alla recidiva. Per i restanti episodi è stato dichiarato il non luogo a procedere perchè le parti offese hanno ritirato la querela. «Le vittime erano state risarcite - spiega l'avvocato Massimo Cescutti - Soltanto in due casi non è stato raggiunto un accorto». Si tratta di due episodi risalenti al 17 febbraio 2015. Nel giro di un'ora le due donne si erano presentate per due volte alla piscina comunale Del Bianco. In entrambi i casi avevano chiesto di acquistare una cuffietta da 3 euro. Avevano manifestato l'intenzione di pagare con 50 euro, la cassiera aveva dato 47 di resto. «Datemi i soldi», aveva insistito. Ma le due donne avevano mostrato il portafoglio vuoto per convincerla che si stava sbagliando. La donna si era accorta di essere stata raggirata, ha sporto querela e l'ha mantenuta.

Gli altri truffati, tutti di Pordenone, erano una parrucchiera raggirata con la scusa di acquistare un fiale da 6 euro per i capelli. Una commessa a cui hanno pagato con 50 euro una confezione di mangime per cani che costava 6 euro, a cui si aggiunge un tabaccaio raggirato con un acquisto da 1 euro (un pacchetto di caramelle) e poi tratto in inganno con la richiesta di cambiare la banconota in pezzi di piccolo taglio. Infine, l'ultimo della lista è un benzinaio che il 2 marzo erogò 5 euro di benzina, consegnò 45 euro di resto e perso anche i 50 con cui le due donne avevano pagato.
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Il Gazzettino