In paese col burqa la vita di Sonia diventa un mistero

In paese col burqa la vita di Sonia diventa un mistero
Chi è veramente Sonia Khedhiri: un ragazza che ha lasciato la Marca per inseguire in Turchia il sogno d'amore contrastato dai genitori o una combattente islamica in Siria? Sonia...

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Chi è veramente Sonia Khedhiri: un ragazza che ha lasciato la Marca per inseguire in Turchia il sogno d'amore contrastato dai genitori o una combattente islamica in Siria? Sonia ha 18 anni, è di origini tunisine ma di passaporto italiano. È nata a Fonte, piccolo centro del trevigiano. E la sua vicenda è avvolta da una spessa coltre di mistero. Il suo nome compare in una delle liste più inquietanti custodite al Viminale, quella dei presunti combattenti italiani all'estero. In poche parole: jihadisti, estremisti islamici finiti in Siria, dove l'integralismo islamico sta richiamando i suoi fedeli per la guerra santa. L'elenco comprende cinque nomi in tutto. Il suo è stato inserito pochi giorni fa, il 18 gennaio, quando qualcosa ha spinto gli specialisti dell'intelligence italiana a considerarla una potenziale terrorista.

Fino ad allora era solo una ragazza che, giovanissima, aveva deciso di scappare di casa per amore, per stare assieme a un ragazzo di 25, tunisino, sospettato però di essere un "fanatico dell'Islam". Una fuga che, ad agosto, aveva spinto il padre Lotfi, operaio stimatissimo in paese, a sporgere denuncia ai carabinieri.
Una storia brutta ma, purtroppo, molto comune. E che sembrava finita quanto Sonia ha cominciato a dare notizie di sè chiamando a casa e rivelando di essere in Turchia, a Istanbul, felicemente sposata. Per i carabinieri tanto è bastato per ritenere la faccenda chiusa, non prima però di aver segnalato la fuga al Ministero. Questa segnalazione è stata incamerata dal Viminale e messa assieme a tante altre arrivate da tutta Italia.
Ma mentre a Fonte il caso della ragazza scomparsa è finito lì, a Roma qualcuno ha continuato ad indagare. In quella fuga c'era qualcosa che non andava. E così è iniziata l'opera di scavo nel passato di questa diciottenne dal carattere chiuso, sempre gentile, all'apparenza poco attirata dalla religione. Salvo negli ultimi tempi, quando in paese era stata notata con un inquietante burqa integrale e mani guantate, come le donne dell'Islam più ortodosso. Una trasformazione netta rispetto al passato.
Sonia, infatti, per un anno aveva frequentato un istituto professionale di Castelfranco. In classe si presentava con lo hijab nero, il velo che copre i capelli, il collo e le spalle. Diceva di portarlo non tanto per convinzione, quanto per rispetto. Per il resto, fino alla svolta, il suo era sempre stato un look da normalissima adolescente: jeans, magliette, occhiali da sole. A scuola però ci è andata per poco. Dopo il primo anno aveva lasciato l'istituto per seguire la madre in Tunisia. A Fonte ci tornava di tanto in tanto.
Ma è nel paese nordafricano che la sua vita cambia.
Conosce un ragazzo più grande di lei. E se ne innamora. Secondo quando riporta il quotidiano Repubblica, si tratta di un 25enne totalmente convertito al lato oscuro dell'Islam. Con lui Sonia fugge in Turchia, terra di transito verso la Siria.
Da questo punto in poi le notizie diventano frammentarie. Lei telefona a casa e dice che va tutto bene. L'ultimo contatto qualche giorno fa, subito dopo le feste. Però le indagini continuano e anche gli esperti del Ros dei carabinieri sembrano interessati alla sua vicenda. La Procura Antiterrorismo di Venezia apre un fascicolo. Si sospetta che quella diciottenne così timida sia diventata una combattente nel nome del Profeta, una terrorista. Al Viminale sono sicuri che già da tempo si trovi in territorio siriano assieme al suo compagno.

La sua è una storia emblematica. Una di quelle che preoccupano chi tenta in tutti i modi di porre un argine all'estremismo. Allito Hassan, per dieci anni Imam della comunità castellana, rivela un suo timore: «Anche qui a Castelfranco vedo qualche giovane che inizia a praticare l'Islam per la prima volta. C'è chi muta carattere: si chiude, non parla con nessuno, cambia anche modo di vestire e si isola. Sono quelli che rischiano di diventare dei combattenti, di farsi rubare l'anima dall'Isis. Li teniamo d'occhio e li aiutiamo a trovare la strada giusta». Quella strada che Sonia potrebbe aver smarrito.
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Il Gazzettino