ATTESE DA INCUBOPORDENONE L'emergenza Covid non ha fatto che aggravare un problema già pesante prima della pandemia. Le liste d'attesa si sono allungate su tutti i fronti delle...
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PORDENONE L'emergenza Covid non ha fatto che aggravare un problema già pesante prima della pandemia. Le liste d'attesa si sono allungate su tutti i fronti delle specialità ospedaliere: il rallentamento della attività ambulatoriali e degli interventi chirurgici dell'ultimo anno ha portato a un accumulo nelle visite specialistiche e a una dilatazione dei tempi che porta a vere e proprie attese da incubo. A questa situazione si aggiunge qualche caso di difficoltà ancora maggiore legato a carenze di organico.
MANCA PERSONALE
Sono i casi, per esempio, nell'ospedale di Pordenone dei Servizi di Dermatologie (dove nelle settimane scorse era rimasto un solo medico in servizio) e Oculistica. Per quest'ultimo reparto addirittura le prenotazioni al Cup (quando non ci si imbatte contro la famosa data non disponibile) vanno ormai a metà del 2023. Due anni, due anni e mezzo per una visita oculistica (si parla ovviamente delle priorità P, programmate) è decisamente un tempo troppo lungo perché il paziente non cerchi alternative nella sanità provata-convenzionata o vada fuori regione, sempre più spesso in Veneto.
L'AVVISO
E proprio rispetto all'Oculistica negli ultimi giorni ha creato scalpore un avviso della struttura ospedaliera in cui si spiega che a causa della carenza di personale medico i tempi di attesa per le visite e alcuni interventi laser e chirurgici potrebbero essere molto lunghi e non compatibili con la gestione della patologia oculare. Si invita pertanto a valutare se eseguire la prestazione con minori tempi di attesa presso altre strutture sanitarie convenzionate. I tempi lunghi sono quelli già accennati: si arriva anche a due anni, due anni e mezzo. E negli ambulatori dei distretti territoriali la situazione non cambia di molto. Nel reparto di Oculistica fino a 2019 i medici in servizio erano undici, oggi sono quattro, compreso il medico responsabile facente funzione di primario. Tra pensionamenti e fughe di medici l'organico è all'osso. È da considerare che i quattro medici oculisti devono anche turnarsi nella reperibilità e nelle urgenze di Pronto soccorso. Una situazione che inevitabilmente porta a un allungamento infinito delle attese.
LA POLITICA
Il caso di Oculistica (fino a pochi anni fa un fiore all'occhiello del Santa Maria degli Angeli) era già finito nelle settimane scorse al centro di un'interrogazione in Regione presentata dal consigliere Nicola Conficoni. Ora a intervenire è anche il candidato sindaco del centrosinistra Gianni Zanolin. «Si dirà - si chiede - che ancora una volta la colpa è di quelli di prima che non governano più da tre anni? E il sindaco Ciriani che sulla sanità tace per difendere i suoi amici in Regione continuerà a stare zitto? Chi, rappresentando un territorio, tace si assume una grave responsabilità politica». Per Oculistica «è necessario sostituire i medici che hanno abbandonato il nostro ospedale per lavorare in Veneto senza che nessuno tentasse di rassicurarli o fermarli». Infine arriva la proposta-provocazione. «Il personale di una delle due éqipe di Oculistica dell'Ospedale di Udine sia trasferito a Pordenone per tutto il tempo che serve a dotare delle nuove risorse umane il servizio, perché mentre qui Oculistica non c'è più nell'ospedale udinese ci sono ben due équipe complete».
D.L.
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Il Gazzettino