IN AULA UDINE Questa settimana sarà legge la riforma degli enti locali voluta

IN AULA UDINE Questa settimana sarà legge la riforma degli enti locali voluta
IN AULAUDINE Questa settimana sarà legge la riforma degli enti locali voluta dalla maggioranza di Centrodestra, quella che smantella definitivamente la riforma delle Unioni...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
IN AULA
UDINE Questa settimana sarà legge la riforma degli enti locali voluta dalla maggioranza di Centrodestra, quella che smantella definitivamente la riforma delle Unioni territoriali attuata nella passata legislatura dalla Giunta di Debora Serracchiani. Non si vedranno subito, però, gli enti di area vasta ad elezione diretta, come la maggioranza avrebbe voluto, stando al programma che l'ha portata a vincere le elezioni. In attesa dei passaggi normativi che possano tornare a rendere possibile une ente di area vasta ad ed elezione diretta, uno dei concetti chiave della riforma è la volontarietà delle forme associative -a eccezione che in montagna che possono nascere tra Comuni, al fine di offrire servizi più efficienti ed efficaci alla popolazione. Le Uti, inoltre, dovranno essere definitivamente superate entro la fine del prossimo anno.

LE POSIZIONI

Il disegno di legge 71, approvato definitivamente dalla Giunta su proposta dell'assessore alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti, giungerà domani in Aula, dopo che la competente commissione consiliare lo ha licenziato con i voti a favore della maggioranza, il voto contrario di Patto per l'Autonomia, Pd, Cittadini e Open-Sinistra Fvg. Si sono astenuti, invece, il M5S e Igor Gabrovec dell'Ssk. Per l'assessore Roberti è una nuova legge per la «realizzazione di modelli condivisi di esercizio virtuoso delle funzioni comunali, fondati su principi di libera associazione, efficientamento dei servizi e salvaguardia delle specificità, ma senza utilizzare misure coercitive o penalizzanti». Una norma che «punta al definitivo superamento delle Uti, enti dimostratisi inefficaci tanto per la gestione associata di funzioni comunali - ha detto Roberti in sede di Commissione consiliare -, quanto per l'esercizio di funzioni di area vasta; nel contempo, si intende ridefinire il quadro delle forme collaborative tra Comuni, raccogliendo in un unico disegno di legge le modalità di gestione associata di funzioni e servizi. Il tutto tenendo conto delle peculiarità del territorio, incluse quelle linguistiche, mentre le Uti hanno fallito anche sotto questo profilo». Il testo non è ancora chiuso definitivamente e in Aula sono attesi emendamenti di Giunta, alcuni anche di peso, come quello che definirà le «aree montane omogenee» delle rispettive Comunità di montagna. In fatto di collaborazione fra Comuni, il testo conferma le convenzioni, prive di personalità giuridica, e la possibilità di fusione di Comuni contermini su basa volontaria previa consultazione della popolazione. Sono una novità, invece le Comunità, che avranno personalità giuridica e saranno costituite su base volontaria, senza vincoli geografici e dimensionali e senza incentivi economici. Faranno eccezione le Comunità di montagna, obbligatorie per la gestione del territorio, e la Comunità Collinare (con più di 50 anni di vita), che sarà trasformata in ente associativo obbligatorio. I Comuni che vorranno uscire, dovranno farlo entro il 30 giugno 2020. Infine, la norma prevede che alcune funzioni delle ex Province, come la gestione dell'edilizia scolastica andate in capo di fatto ai Comuni capoluogo, siano provvisoriamente trasferite alla Regione, che le gestirà attraverso enti subregionali, territorialmente corrispondenti alle Province soppresse. Per il consigliere Furio Honsell è una riforma che «ci riporta al Medioevo», poiché «ogni Comune è da solo a fronteggiare le sfide»; secondo il Pd si punta a «processo di aggregazione basato solo sulla convenienza» e per Massimo Moretuzzo (Patto) «non si capisce quale dovrebbe essere il beneficio, per un sindaco, di entrare a far parte di una Comunità». Tutt'altra la posizione della Lega - «i Comuni sono liberi di costruirsi il proprio futuro», ha detto il consigliere Lorenzo Tosolini - e dil Progetto Fvg, secondo cui la norma «rispetta l'esigenza di autonomia dei sindaci».
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino