BELLUNO - (dt) Rinvio fa rima con inutilità. Il pagamento dell'Imu sui terreni agricoli è stato prorogato al 26 gennaio. Ma l'imposta rimane. E mentre i cittadini dovranno...
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«La montagna ne esce con le ossa rotte - attacca il senatore Giovanni Piccoli -. Nonostante i proclami, il pagamento dell'Imu sui terreni agricoli è stato prorogato di poco più di un mese. Un palliativo inutile. Restano i criteri deleteri della prima versione e quindi tutti i problemi per Comuni e cittadini». Entro il prossimo 26 gennaio i proprietari dei terreni agricoli montani chiamati al versamento dell'imposta dovranno pagare acconto e saldo in un'unica soluzione, visto che a giugno 2014 risultavano esenti. L'esenzione è totale per i Comuni sopra i 600 metri, mentre per le realtà tra i 281 e i 600 metri vale solo per gli imprenditori agricoli professionali e i coltivatori diretti. «Insomma, non è cambiato nulla - rimarca il senatore di Forza Italia -. Il rinvio di 40 giorni è solo un modo per consentire agli uffici comunali di calcolare le aliquote. Si tratta di un rinvio tecnico che non tiene in considerazioni neanche le tante scadenze fiscali che già ci sono a fine gennaio. Il Governo ha introdotto l'Imu sui terreni agricoli per finanziare gli 80 euro in busta paga. Come al solito, con una mano si dà e con l'altra si toglie». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino