Ilvo DiamantiSono trascorsi oltre 70 anni da quando venne proclamata l'insurrezione contro le forze di occupazione nazifasciste. Da quando, negli anni seguenti, venne...
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Sono trascorsi oltre 70 anni da quando venne proclamata l'insurrezione contro le forze di occupazione nazifasciste. Da quando, negli anni seguenti, venne istituzionalizzata la ricorrenza del 25 aprile. Per non dimenticare. Da dove viene la nostra democrazia. La nostra libertà. Per non dimenticare. Perché la memoria è necessaria, per non ripiombare nel buio della storia. Per non ripetere gli stessi passi, che ci hanno condotto a un ventennio senza democrazia, senza libertà. Fino all'esperienza tragica della guerra. La Resistenza, per questo, è importante. Di più: essenziale. Per la nostra identità. Per la nostra Repubblica. Per la nostra democrazia. Perché costituisce un passaggio cruciale nella biografia della nazione. Serve a rammentare da dove veniamo. Dove avremmo potuto rimanere, più a lungo. E dove potremmo ricadere. Serve, comunque, a rammentare che anche in quell'Italia, in quella società, c'erano, radicati, gli anticorpi della nostra democrazia. Non ho intenzione, in questa sede, di riprendere e riproporre testimonianze e testimoni di quel tempo. Altri lo hanno fatto e lo faranno. In modo molto più adeguato e competente di me. Personalmente, ho avuto la sorte, meglio sarebbe dire: la fortuna, di incontrare, conoscere Luigi Meneghello. Protagonista della letteratura del secolo scorso. Italiana e non solo. Uno di Malo, da cui trasse ispirazione per il suo testo, forse, più noto. Libera nos a Malo.
Segue a pagina 26
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Il Gazzettino