IL VERDETTO TRIESTE Condanna a risarcire alla Regione Friuli Venezia Giulia un

IL VERDETTO TRIESTE Condanna a risarcire alla Regione Friuli Venezia Giulia un
IL VERDETTOTRIESTE Condanna a risarcire alla Regione Friuli Venezia Giulia un danno erariale pari a 2,110 milioni di euro: è stata stabilita dalla Sezione giurisdizionale della...

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IL VERDETTO
TRIESTE Condanna a risarcire alla Regione Friuli Venezia Giulia un danno erariale pari a 2,110 milioni di euro: è stata stabilita dalla Sezione giurisdizionale della Corte dei conti nei confronti di Claudio Simonutti, triestino, già funzionario della Regione delegato al Servizio gestione patrimonio immobiliare.

L'uomo, già rinviato a giudizio anche in sede penale davanti al Tribunale di Trieste con l'accusa di peculato, è stato condannato in sede contabile sia per dolo che, per alcune circostanze di minore consistenza finanziaria, per colpa grave. Le condotte in contestazione abbracciano un periodo esteso: dal 1996 al 2012.
L'ACCUSA PRINCIPALE
La somma di maggior rilievo, pari secondo l'accusa a 2,044 milioni, è stata collegata dalla Procura della Corte all'appropriazione di somme stanziare per il pagamento di tasse, imposte e sovra-imposte da parte dell'Amministrazione regionale, comprese quelle relative ai beni patrimoniali.
In base alla tesi elaborata dall'accusa, Simonutti avrebbe predisposto modelli falsi e firme false di funzionari e dirigenti regionali, che poi non hanno riconosciuto come proprie tali sottoscrizioni, allo scopo di impossessarsi di denaro del quale aveva disponibilità nella sua qualità di ordinatore secondario della spesa.
Nel dettaglio, l'accusa contestava prelevamenti di contanti mediante pezze giustificative falsificate, importi prelevati in contanti senza il conforto di documenti attestanti la relativa spesa, ma anche la duplicazione di pagamenti relativi alla tassa rifiuti attraverso movimenti di cassa ripetitivi di obbligazioni già adempiute con ordinativi di pagamento.
ALTRE CONTESTAZIONI
Un secondo fronte di contestazione riguardava i pagamenti di oneri condominiali di alcuni appartamenti di proprietà della Regione e anche in questo caso la pubblica accusa ha sostenuto l'esistenza di movimenti di cassa duplicativi per un danno sostenuto pari a 73.903 euro. Un terzo fronte d'indagini ha riguardato, infine, la duplicazione del pagamento di una fattura emessa da una ditta locale per 3.606 euro, ben poca cosa rispetto alla plurimilionaria contestazione principale.
LE INDAGINI
Simonutti è stato giudicato in contumacia. La Corte ha valutato gli esiti delle indagini, svolte dalla Guardia di finanza, ritenendole esaustive e dettagliate sia in fatto della quantificazione del danno che con riguardo alle comunicazioni interne e ai documenti che conterrebbero le firme false di esponenti dell'Amministrazione regionale del Fvg.

Riscontri alle tesi propugnate dalla Procura sono stati rinvenuti dal collegio giudicante della Corte sia mediante interrogazioni all'anagrafe tributaria in merito alla situazione dei versamenti eseguiti dalla Regione mediante un modello specifico (F23), che grazie alle dichiarazioni rese formalmente dai dirigenti e funzionari dei quali è stata usata la firma falsa.
Maurizio Bait
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino