Il valzer dei dirigenti scalda il Comune Manera: «Non ho guardato ai nomi»

Il valzer dei dirigenti scalda il Comune Manera: «Non ho guardato ai nomi»
LA DISCUSSIONETREVISO «Non siamo partito dai nomi, ma dalle funzioni. Abbiamo prima ipotizzato i settori, poi pensato alle persone più adatte per dirigerli». Alessandro Manera,...

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LA DISCUSSIONE
TREVISO «Non siamo partito dai nomi, ma dalle funzioni. Abbiamo prima ipotizzato i settori, poi pensato alle persone più adatte per dirigerli». Alessandro Manera, assessore al Personale, è il regista del rimescolamento di deleghe e incarichi che ha cambiato gli equilibri tra i dirigenti comunali. Il sindaco Mario Conte gli ha dato un incarico ben preciso: rivedere tutta la macchina amministrativa per rendere più lineari e omogenei i percorsi decisionali. E lui ha preso la richiesta alla lettera predisponendo una vera rivoluzione che ha trovato nel sindaco il primo sostenitore. Una rivoluzione che però ha solleticato molte reazioni e polemiche. Una su tutte: aver riunito in un solo dirigente due settori chiave come Urbanistica ed Edilizia, togliendo la prima a un punto di riferimento per Ca' Sugana come l'architetto Stefano Barbieri.

L'ANALISI
«Ripeto - spiega Manera - non ho guardato ai nomi, ma solo ed esclusivamente alla materie da gestire. È innegabile che l'Urbanistica non sia più quella di 20 anni fa. E se prima era possibile tenerla separata dall'Edilizia, adesso non ha più senso. Anzi è impossibile. E lo stesso per Ambiente, Mobilità e Politiche comunitarie, affidate a Barbieri: settori sempre più centrali nell'azione amministrativa e strettamente collegati tra loro. L'ambiente gestito da un Comune ormai è fortemente condizionato dalla mobilità e i fondi in arrivo dall'Europa sono quasi tutti orientati verso le politiche ambientali: inevitabile che ha seguire tutte queste cose sia una sola persona. E lo stesso discorso vale per lo Sport (tolto a Roberta Spigariol e dato a Stefano Pivanto ndr), che è stato affidato a chi già si occupa di Sociale e Scuola. E poi i Servizi demografici, affidati a chi già pensa ai sistemi informatici. Abbiamo solo seguito la linea dell'omogeneità».
P. Cal
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino