Il temporale frena il passo di corsa dei bersaglieri

Il temporale frena il passo di corsa dei bersaglieri
Il diluvio e il vento hanno prevalso e alla fine i bersaglieri non...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il diluvio e il vento hanno prevalso e alla fine i bersaglieri non hanno potuto omaggiare la città con la marcia al passo di corsa. È stato un finale con l'amaro in bocca quello che ieri ha anticipato la conclusione del cerimoniale del raduno interregionale dei fanti piumati a Pordenone. Per qualche minuto si è sperato di poter ricominciare e concludere la sfilata con la tradizionale corsa bersaglieresca, ma quando la pioggia battente e il vento si sono scagliati sulla parata dei fanti cremisi, sulla fanfara militare e su quella dei volontari di Bergamo, sul plotone dell'11. reggimento Bersaglieri (gli ultimi a rompere le righe, ormai completamente zuppi), mentre il pubblico cercava riparo sotto gli alti portici degli edifici di piazza XX Settembre, anche l'organizzazione (il generale Giuseppe Iacca, presidente dell'Associazione nazionale bersaglieri del Fvg, e Alfredo Imbimbo responsabile provinciale) hanno desistito e concluso anzitempo la sfilata. È stata l'unica nota stonata in una giornata di «gioia, perché per alcuni di noi tornare qui è stato come tornare a casa» ha commentato Daniele Carozzi, presidente dell'Associazione Nazionale Bersaglieri (Anb). Lo scroscio d'acqua è arrivato proprio nel momento centrale delle cerimonie, consentendo di assistere allo schieramento in piazza XX Settembre dei fanti cremisi arrivati da diverse regioni del Nord Italia e di rendere l'omaggio ai Caduti in piazzale Ellero dove si è schierato il picchetto d'onore e la fanfara militare dei bersaglieri della Brigata Ariete (l'unico reggimento di fanti piumati rimasto nel Nord Italia). Presente anche il generale Bruno Morace (comandante militare dell'esercito del Friuli Venezia Giulia) arrivato da Trieste, generale di cavalleria che ieri si sarebbe prestato anche alla marcia di corsa bersaglieresca. Con lui il vicepresidente del Fvg Sergio Bolzonello, il sindaco di Pordenone e i primi cittadini di diversi Municipi della provincia. A seguire il medagliere nazionale dei Bersaglieri, ieri, anche i labari delle sezioni Anb di Fvg, Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna e Marche, mentre a sfilare erano pronte anche le storiche pattuglie dei bersaglieri ciclisti di Palmanova e di San Donà di Piave. Al raduno hanno partecipato un numero di fanti cremisi ben al di sotto delle aspettative, complici la calura afosa dei giorni scorsi e la pioggia battente di ieri. Condizioni che non hanno sconfortato i militari in congedo, come la fanfara bergamasca Scattini (musicisti volontari che per stile e serietà sembra una formazione militare) che ha continuato la festa nelle gallerie coperte di piazza XX Settembre dove per ascoltarla si è assiepato anche il pubblico. «L'obbedienza, la famiglia e il senso dello Stato sono i vostri insegnamenti». Così ha salutato i fanti piumati il sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani. «Pordenone è cresciuta nel connubio tra esercito e fabbriche, è importante ricordarlo e onorarlo» ha poi aggiunto Bolzonello vicepresidente della Regione Fvg. «Grazie per la solidarietà, ci abbiamo provato» ha affermato Giuseppe Iacca, presidente dell'Anb Fvg accompagnato dal tuono che ha definitivamente chiuso il raduno.

© riproduzione riservata
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino