IL TECNICO TREVISO Quasi un lustro: tanto è durata l'astinenza del Benetton

IL TECNICO TREVISO Quasi un lustro: tanto è durata l'astinenza del Benetton
IL TECNICO TREVISO Quasi un lustro: tanto è durata l'astinenza del Benetton Treviso in Coppa Campioni: il precedente successo risaliva al 25 gennaio 2015 sugli Ospreys. ...

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IL TECNICO
TREVISO Quasi un lustro: tanto è durata l'astinenza del Benetton Treviso in Coppa Campioni: il precedente successo risaliva al 25 gennaio 2015 sugli Ospreys.

Era ora, sorride Marco Bortolami, allenatore degli avanti e della touche dei biancoverdi dopo la vittoria in Champions Cup sul Lione, attuale primatista del Top14 francese.
«Abbiamo vinto nell'unica maniera possibile: lavorando duro e scalando una montagna davvero molto ripida, com'è il Lyon ribadisce il tecnico -. Ci voleva, soprattutto dopo le partite di Dublino e in casa con Northampton, in cui il risultato ci è sfuggito nonostante non avessimo demeritato negli 80'. Ancora ci manca un po' di fluidità nel gioco, ma è più facile lavorare quando vinci».
LA CHIAVE
L'analisi dell'ex azzurro parte da un punto: «Ha funzionato la capacità della squadra di rimanere aggrappata alla partita anche se in alcuni momenti la loro fisicità è riuscita ad avere la meglio. Però non ci siamo mai disuniti, nel secondo tempo siamo stati molto ordinati in difesa e siamo riusciti a recuperare e creare dei turnover, mantenendo la disciplina, aspetto fondamentale. Dopo i primi ingaggi, anche in mischia chiusa siamo riusciti ad opporsi alla loro prepotenza fisica, così come in rimessa laterale».
SUPER TREQUARTI
Bortolami spende parole di elogio pure per i trequarti: «Hanno disputato una partita di sacrificio perché loro hanno una difesa molto aggressiva all'esterno e dunque sapevamo che le opportunità sarebbero state poche, ma hanno saputo fare il lavoro sporco. Credo questo sia il messaggio più importante, per tutta la squadra, peraltro ben noto a tutti noi: è con questa intensità e spirito di sacrificio che si ottengono i risultati».
IL BRIVIDO
Solo nel finale, l'ovale riconsegnato agli avversari, con il punteggio sotto break, ha fatto correre un brivido lungo la schiena ai tifosi del Monigo.
«Però siamo stati bravi nell'ultima rimessa laterale a forzare un in-avanti recuperando palla, insomma non ci siamo persi d'animo. Il rugby è questo: devi controllare tutto quello che puoi, anche quando vai sotto pressione. Da questo punto di vista, la squadra non ha mai mollato anche quando la partita si è complicata, come del resto ci aspettavamo, perché il Lione non è primo in classifica in Francia per caso».
LA SVOLTA
La vittoria sui rossoneri transalpini può rappresentare una svolta psicologica?
«Dà soddisfazione e fiducia, non abbiamo mai smesso di lavorare e dobbiamo continuare a farlo. Di sicuro è un bel toccasana per il morale. Ora ci godiamo il risultato, poi da lunedì pensiamo alla prossima partita». Cioè al classico doppio derby di fine anno in Pro 14 con le Zebre: «La stagione scorsa sono state due partite combattute fino all'ultimo secondo, non ci facciamo illusioni: non saranno due match semplici, anzi. Però abbiamo tutte le forze, le energie e le capacità per dare il meglio e portare a casa il risultato.

Mattia Zanardo
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Il Gazzettino