Il suo titolare in Africa: «Qui spostarsi è un rischio»

Il suo titolare in Africa: «Qui spostarsi è un rischio»
LA TESTIMONIANZATREVISO «Di solito Roberto si muoveva a piedi, perchè qui spostarsi rappresenta spesso un rischio. Le strade sono pericolose, e se ti succede qualcosa gli...

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LA TESTIMONIANZA
TREVISO «Di solito Roberto si muoveva a piedi, perchè qui spostarsi rappresenta spesso un rischio. Le strade sono pericolose, e se ti succede qualcosa gli ospedali sono quelli che sono. Purtroppo l'altro giorno ha preso la moto e si è scontrato con un camion. È stata una tragedia terribile». A parlare è Alessio Fuser, direttore generale della Likouala Timber, la società concessionaria di due superfici forestali a Nord Est del Congo per la quale lavorava Roberto Artuso, vittima di un tragico incidente avvenuto martedì scorso nella zona di Betou, dove l'ex amministratore condominiale lavorava da diversi anni come geometra.

Il 57enne era arrivato in Congo circa 4 anni fa. «Si occupava della realizzazione delle fondamenta di siti industriali e delle case ecologiche, prodotte interamente in legno - spiega Fuser, nato e cresciuto a Villorba -. Aveva un contratto con noi, e devo dire che si è sempre dato molto da fare. Non abbiamo mai parlato di quanto successo in Italia. Quello che posso dire è che qui si era integrato, e lavorava tranquillamente». «Lavoro come geometra per un'azienda edile. Faccio quello che mi piace da sempre: costruire, lavorare col legno, approfondire temi come la bioedilizia» spiegava Artusi pochi mesi fa in un'intervista a Il Gazzettino. La vita, in Congo, non è certo facile. Ma rispetto ad altre zone dello Stato l'area del distretto di Likoula è nota proprio per le diverse aziende, molte delle quali italiane, che si occupano della lavorazione ed esportazione del legno dando un impiego e un reddito a centinaia di persone. È qui che aveva cercato di costruirsi una nuova vita Artuso, che aveva comunque mantenuto uno stretto legame con l'Italia e con Treviso, dov'era tornato anche lo scorso settembre.

Martedì mattina era al lavoro quando il suo motorino è finito contro il camion di alcuni operai che stavano sistemando delle buche nel terreno. «Ci sono alcuni testimoni che hanno spiegato quanto accaduto - precisa il direttore generale della Likouala Timber -, ma l'incidente è ancora in fase di ricostruzione. Purtroppo qui bisogna fare ancora più attenzione che in Italia. Anche rompersi un dito diventa un problema, e per questo abbiamo sempre sconsigliato a tutti di muoversi con moto o motorini». Toccherà ora alle autorità congolesi chiarire la dinamica dell'incidente costata la vita al 57enne trevigiano. Di sicuro serviranno alcuni giorni per il rimpatri della salma, i cui dettagli verranno definiti con l'aiuto delle autorità consolari.
A.Belt
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino