Il ritorno di Matteo a casa Berlusconi: prima il caso Rai, poi l'intesa elettorale

Il ritorno di Matteo a casa Berlusconi: prima il caso Rai, poi l'intesa elettorale
IL CENTRODESTRAROMA Guai a chiamarlo vertice. Anche i temi sul tavolo questa sera ad Arcore saranno tantissimi: la presidenza della Rai, le regionali, l'elezione del...

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IL CENTRODESTRA
ROMA Guai a chiamarlo vertice. Anche i temi sul tavolo questa sera ad Arcore saranno tantissimi: la presidenza della Rai, le regionali, l'elezione del vicepresidente del Csm e il futuro del centrodestra in generale. Matteo Salvini ritorna a casa di Silvio Berlusconi, l'ultima volta che si è aggirato da quelle parti è stato un mese fa, ma per un comizio perché il Cavaliere era in Sardegna. Ora - con la scusa di vedersi insieme la partita del Milan a Cagliari - proveranno a ricucire una serie di discorsi che si sono interrotti, anzi spezzati con per la presidenza di Viale Mazzini. Lo staff del ministro dell'Interno tende a spegnere i riflettori, parla di «incontro privato». Un modo, spiegano fonti vicine a Salvini, per aggiornare Berlusconi sulla vita del governo gialloverde. Dall'immigrazione alla manovra. Giusto, è vero ma non sarà solo questo. Non a caso ad Arcore è atteso anche Antonio Tajani, presidente del parlamento europeo e numero due di Forza Italia. E non è escluso che Salvini si presenti con il sottosegretario Giancarlo Giorgetti.

IL PROGRAMMA
«Il nostro sarà un confronto politico sulle regole che tengono in piedi la coalizione. La volontà di Berlusconi - ragiona Tajani - è quella di rafforzare il centrodestra in una prospettiva a lungo termine». Inutile dirlo: «Silvio» non vede l'ora che «Matteo» mandi in malora il governo con i pentastellati. Ma sarà dura, per ora. Intanto sul piatto ci saranno le regionali. Operazione unità in Abruzzo (dove la Lega ha già strappato) e in Basilicata (dove invece il vecchio schema è possibile). In questa partita si scacchi, tutto dipende da chi farà la prima mossa per sbloccare lo stallo. E qui si riparte dalla Rai. Marcello Foa aspetta un segnale dagli azzurri. E ieri non a caso ha detto riguardo alla riproposizione della sua candidatura: «Ci sono molte rassicurazioni di giuristi di alto livello; secondo tanti giuristi non c'è nessuna norma che lo vieti, e dunque, con il quadro che si va delineando per il secondo voto della Vigilanza, tutto indica che la situazione sia perfettamente in regola».
L'ALTRA GAMBA

E Giorgia Meloni? La leader di Fratelli d'Italia ieri ha sentito Salvini al telefono - oggi non sarà ad Arcore per godersi un po' la famiglia visto che ieri era il compleanno della figlia - ma ha le idee molto chiare. Spera che questo incontro possa essere la «ripresa dei rapporti». E se oggi filerà tutto liscio, cioè con il via libera a Foa, tra qualche giorno ci sarà il bis «tutti insieme» per chiudere sulle regionali. In attesa della fumata bianca occorre rincorrere i segnali. Ieri Tajani ha attaccato il commissario europeo Pierre Moscovici per la frase sui piccoli Mussolini. E lo ha fatto dalla Basilicata dove il centrodestra potrebbe tornare insieme.
S. Can.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino