UDINE Settecento, ottocento, sfiorati i mille. Queste le stime sulle Sardine presenti ieri sera in piazza XX Settembre, al loro debutto nel capoluogo friulano dopo l'esordio di...
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E la playlist delle canzoni poi ha scandito i tempi del raduno, da Imagine di John Lennon a il Pescatore di De Andrè, da Generale di De Gregori fino ad arrivare a Bella Ciao.
GLI ORGANIZZATORI
«Chiunque è benvenuto, in una città che ha fatto da sempre della diversità un valore e che è tra quelle, in Italia, ed essere stata insignita della medaglia d'oro per la Resistenza ha ricordato in apertura Sofia Giunta, tra le organizzatrici dell'evento delle Sardine di Udine - una piazza colorata, gioiosa e pacifica, unita da uno spirito di fratellanza ed inclusione contro chi fa dell'odio il suo comun denominatore. Vogliano sostenere il valore del dialogo, essere propositivi e positivi. Abbiamo scelto Udine perché c'è stata una richiesta partita dal basso, sintomo dell'esigenza, anche in questa città, di fare dell'antirazzismo, della solidarietà e dell'accoglienza un punto cardine nel vivere civile».
A chi li paragona al popolo del Vaffa del primo Beppe Grillo, i manifestanti replicano che «qui in piazza ci sono giovani ed anziani, culture trasversali che vogliono lanciare idee e non opporsi a qualcuno o qualcosa».
«Siamo sentinelle della democrazia spiega Marta e siamo qui per ribadire la difesa della Costituzione da chi l'attacca».
«Vorremmo che l'odio, online e offline, potesse essere estinto ha aggiunto Claudio - anche da parte degli amministratori locali e della Politica, sono necessarie risposte positive, genuine e inclusive, non basate sulla negazione dell'altro».
I COMMENTI
«La diversità è un arricchimento, siamo qui perché ci sentiamo vicini contro la propaganda di odio e di razzismo, perché l'essere umano, nella sua diversità, appartiene a una sola razza, quella umana», si sente ancora tra i manifestanti in piazza. Altre parole, invece, sono state dedicate contro il sessismo e l'omofobia, e tra le tante frasi, qualcuno ha affermato che «le nostre munizioni sono le parole gentili».
Si è continuato poi con dei piccoli contributi contenenti messaggi solidali e di pace da parte dei vari partecipanti. «Vogliamo una comunità che accoglie, non che respinge», «siamo qui per i più deboli, perché una comunità deve essere unita, deve essere contro la violenza. Noi siamo qui e da qui partiamo». E ancora: «Siamo qui per farci valere senza prevalicare, senza una bandiera politica, contro il pericoloso linguaggio politico».
A proposito di politica, gli organizzatori ci hanno tenuto a precisare che non c'è alcuna volontà di trasformarsi in partito politico: «Non siamo un partito politico e non vogliamo diventarlo commenta Sofia siamo solo una manifestazione spontanea che si sente una comunità».
Sul fronte dell'ordine pubblico tutto è filato liscio, con le forze dell'ordine a presidiare i lati della piazza e le auto bloccate all'altezza di via Poscolle per l'alta affluenza.
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Il Gazzettino